Euro-Med: 5000 palestinesi a Gaza senza documenti d’identità

Ginevra – Euro-Mediterranean Human Rights Monitor. Migliaia di palestinesi nella Striscia di Gaza sono stati privati ​​dei documenti d’identità e, di conseguenza, di diversi diritti fondamentali, in particolare il diritto alla libertà di movimento.

Secondo il rapporto pubblicato domenica e intitolato “Striscia di Gaza: cittadini privi di documenti”, i cittadini gazawi senza carta d’identità entrarono nella Striscia di Gaza prima del 2000, con permessi di visita temporanei rilasciati da Israele, o dopo il 2000, ma prima del 2014, attraverso i tunnel sotterranei che collegavano Egitto e Gaza.

Il rapporto passa in rassegna le difficoltà incontrate da coloro che non hanno documenti d’identità. Molti di loro hanno perso la vita a causa di malattie croniche e gravi, dopo che è stato negato loro il permesso di viaggiare per ricevere le cure necessarie. Anche in termini di studio e lavoro all’estero, le persone prive di documenti non possono viaggiare, poiché non possono ottenere il passaporto, o non possono incontrare le loro famiglie, se queste vivono all’estero.

I funzionari dell’Euro-Med Monitor hanno intervistato Zahra Abu Alwan, 68 anni, che aveva lasciato la Striscia di Gaza prima dell’occupazione israeliana, nel 1967, ma che poi era ritornata dopo il 2000, con il marito.

“Mio marito soffriva di diabete da più di 30 anni – spiega Abu Alwan – ed i sintomi di questa malattia avevano iniziato a presentarsi in modo drammatico. Dopo diversi test, i medici ci avevano detto che la sua gamba avrebbe dovuto essere amputata, e che soltanto all’estero forse avrebbe potuto trovare cure alternative all’amputazione. Provammo più e più volte a trasferirlo per cure all’estero, ma senza successo, perché non aveva la carta d’identità.

“Sfortunatamente, non avevamo molto tempo ed il piede di mio marito fu amputato”. Le condizioni poi peggiorarono e, poiché non poteva uscire dalla Striscia di Gaza a causa della mancanza di documenti, alla fine morì.

La portavoce di Euro-Med Monitor in Palestina, Nada Nabil, ha affermato che “Israele, in quanto potenza occupante, è obbligata a rispettare il diritto internazionale, in tutti i suoi aspetti, con la popolazione palestinese e [deve] porre fine alla sua politica di rifiuto nel concedere loro carte d’identità”.

Il rapporto afferma che le autorità d’occupazione israeliane dovrebbero abolire le restrizioni al diritto dei cittadini palestinesi di risiedere a Gaza, porre fine al congelamento delle domande di unificazione familiare ed iniziare ad elaborarle in un modo che consenta loro di ottenere le carte d’identità.