Ginevra – WAFA. Il capo del dipartimento per i programmi e le comunicazioni di Euro-Med Monitor, Muhammed Shehada, ha recentemente definito i pretesti di sicurezza israeliani per il suo blocco su Gaza come “contraddittori e del tutto ridicoli”, considerando che “ora è relativamente più facile per un gazawi ottenere un permesso per lavorare ogni giorno all’interno di Israele che ottenere un permesso per studiare, lavorare, vivere o sposarsi in Cisgiordania”.
Il webinar del 29 agosto, intitolato “Gaza’s Unending Nightmare“, è stato organizzato dal Middle East Council for International Affairs e ha visto la partecipazione di Shehada e Omar Shakir, direttore della sezione Israele e Palestina dello Human Rights Watch, Dalal Iriqat, professore assistente presso l’Università araba americana (AAUP) ed il membro del Consiglio del Medio Oriente Omar Rahman.
Shehada ha condiviso che uno degli aspetti peggiori della vita a Gaza è “il passare del tempo dolorosamente lento che porta molti giovani a dire: ‘siamo terrorizzati all’idea di morire senza aver vissuto'”. Le autorità israeliane limitano notevolmente la mobilità tra Gaza ed il mondo esterno, ha detto ai partecipanti al webinar, citando “divieti imposti su apparecchiature tecnologiche semplici come bancomat e macchine per il conteggio delle banconote […] per restringere ulteriormente il funzionamento basico dell’economia di Gaza”.
Come risultato di decenni di disumanizzazione e cartolarizzazione israeliana della popolazione assediata di Gaza, Shehada ha osservato che “oggi nessun politico israeliano di destra, di sinistra o di centro oserebbe mostrare il minimo segno di genuina compassione nei confronti di Gaza, perché sarebbe un suicidio politico. L’unica cosa che fanno i politici israeliani è mostrare forza e deterrenza nelle loro azioni e nel loro linguaggio nei confronti di Gaza”.
Ha sottolineato che Israele blocca di proposito la riconciliazione intra-palestinese e ostacola le elezioni, il che richiede un’azione concreta da parte della comunità internazionale per fermare le pratiche israeliane in questo senso.
Shehada ha anche discusso diverse ragioni per un cauto ottimismo, come l’immenso potenziale non realizzato di Gaza in termini di paesaggi e risorse naturali, così come la resilienza e lo spirito imprenditoriale dei suoi abitanti, nonostante le dure limitazioni loro imposte. Ha menzionato Gaza Sky Geeks e We Are Not Numbers come potenti testimonianze dei prodigiosi sforzi dei giovani di Gaza per vivere dignitosamente di fronte alle successive crisi umanitarie.
Shehada ha detto ai partecipanti del webinar che non si possono ignorare le dure realtà che impediscono l’occupazione [in termini di lavoro] e lo sviluppo del potenziale umano di Gaza. I residenti di Gaza soffrono continuamente a causa della politica di punizione collettiva di Israele e di altre pratiche che li tengono costantemente nel timore del pericolo, come il sorvolo di droni sulla Striscia di Gaza.