Europei per al-Quds: a marzo, a Gerusalemme, 4 Palestinesi uccisi, 65 feriti, 216 arrestati

Eu4alquds.org/. Durante lo scorso marzo, le forze di occupazione israeliane hanno commesso 842 violazioni contro i diritti umani, a Gerusalemme, secondo i dati raccolti dall’organizzazione Europei per al-Quds.

Nel suo rapporto mensile sulle violazioni dell’occupazione israeliana a Gerusalemme, l’organizzazione ha affermato che le autorità hanno mantenuto la politica dell’ebraicizzazione e degli insediamenti, mirando a cambiare l’identità della città occupata e i piani di sfollamento hanno continuato a colpire molti dei quartieri gerosolimitani.

Il rapporto afferma che nel 91% delle violazioni documentate si è trattato di incursioni e invasioni, e nel 25,7% dei casi di arresti arbitrari.

Durante il mese, sono stati registrati 57 casi di aggressione, sia con colpi di arma da fuoco che fisicamente: quattro civili, tra cui un bambino, sono stati uccisi e 65 feriti, mentre decine di altri sono rimasti feriti a causa di attacchi o inalazione di gas lacrimogeni.

Il rapporto afferma che sono state effettuate 269 incursioni nelle città e nei quartieri di Gerusalemme, durante le quali sono stati arrestati 216 Palestinesi, tra cui otto donne e 28 bambini; altri 18 sono stati convocati per interrogatori, mentre ad almeno nove sono stati imposti gli arresti domiciliari.

Ventitré proprietà palestinesi sono state demolite o i suoi proprietari hanno ricevuto notifiche di demolizione. Cinque case sono state abbattute. I proprietari di tre sono stati costretti ad auto-demolirle. Ciò ha lasciato 14 Palestinesi sfollati, compresi bambini e donne.

Le autorità israeliane hanno anche demolito 16 edifici commerciali, quattro dunum di terreno ed emesso un avviso di demolizione. Nel frattempo, il comune israeliano di Gerusalemme ha minacciato di demolire 180 case nel quartiere di Ain al-Lawza, nella città di Silwan.

Le associazioni di coloni hanno sequestrato una nuova proprietà nella città di Silwan, a sud della moschea di al-Aqsa. L’occupazione e i suoi coloni hanno continuato i tentativi di sottrarre la terra e la casa della famiglia Salem, nel quartiere di Sheikh Jarrah.

Il rapporto ha sottolineato che Israele sta tentando di cambiare la demografia della città attraverso politiche legali e dando carta bianca ai coloni e alle associazioni di insediamenti per controllare quante più proprietà cittadine possibili.

Secondo il rapporto, le autorità israeliane hanno emesso 14 permessi per stabilire nuovi insediamenti, tra i quali gli ordini di confisca di terre palestinesi, un piano per demolire 800 unità abitative a Jabal Mukaber per stabilire progetti di insediamento e di ebraicizzazione (tra cui la American Road ed un enorme centro ebraico sul terreno del Monte degli Ulivi) e la ratifica di piani per stabilire 11.280 unità di insediamento accanto ad una serie di torri di insediamento.

Durante il mese, 4.182 coloni hanno preso d’assalto la moschea di al-Aqsa.

La polizia israeliana ha mantenuto la sua politica di allontanamento dalla moschea di al-Aqsa o da Gerusalemme: nel mese di marzo, sono stati registrati 22 casi.

Per quanto riguarda i coloni, hanno effettuato 18 attacchi in città e 44 incursioni nella moschea di al-Aqsa, provocando il ferimento di un Palestinese, investito da un colono, mentre numerosi veicoli appartenenti a Palestinesi sono stati danneggiati.

Nel mese di marzo, le forze israeliane hanno posizionato 53 posti di blocco permanenti e temporanei, chiuso quattro strade, emesso un divieto di viaggio contro un Palestinese, effettuato cinque attacchi contro la libertà e i giornalisti.

Muhammad Hannoun, presidente di Europei per al-Quds, ha dichiarato: “L’escalation di queste violazioni arriva prima del mese di Ramadan e si teme che le violazioni israeliane contro i Palestinesi si aggraveranno consentendo più incursioni dei coloni e una maggiore ebraicizzazione, demolizioni e politiche di apartheid. Ciò fa presagire una pericolosa escalation e richiede una risposta urgente da parte della comunità internazionale per fermare le escalation di Israele, ritenendola responsabile per le gravi violazioni dei diritti umani”.

Traduzione per Abspp onlus di Aisha T. Bravi