Eu4alquds.org. L’associazione Europei per al-Quds condanna fermamente le dichiarazioni dell’ambasciatore ucraino, Yevgen Korniychuk, il quale ha annunciato in Israele che il suo Paese potrebbe presto riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e che trasferirà la sua ambasciata a Gerusalemme.
L’ambasciatore Yevgen Korniychuk ha esposto le sue osservazioni in un evento tenuto da un ministro israeliano a Gerusalemme in occasione dei 30 anni di relazioni israelo-ucraine, affermando che “ogni ministro degli esteri o ambasciatore non può che nominare Gerusalemme capitale di Israele”. Ha aggiunto inoltre che la sua contea avrebbe aperto una filiale della sua ambasciata a Gerusalemme entro pochi mesi.
La posizione dell’ambasciatore contraddice le posizioni finora dichiarate dall’Ucraina e dall’Unione europea sulla città di Gerusalemme est. Pertanto è necessario prendere una posizione rapida per correggere la questione e intraprendere le azioni appropriate contro il diplomatico che ha lanciato queste dichiarazioni.
È un peccato che la dichiarazione dell’ambasciatore ucraino arrivi in un momento in cui Israele ha intensificato le sue operazioni per cambiare la realtà demografica e l’identità arabo-islamica della città occupata di Gerusalemme nel più ampio processo di pulizia etnica e attraverso politiche che giungono all’apartheid attraverso demolizioni, confische di case palestinesi e dando la proprietà alle associazioni di coloni.
Poiché l’associazione Europei per al-Quds deplora queste osservazioni, invita il governo dell’Ucraina a dichiarare una posizione chiara che ritiri tali dichiarazioni che costituiscono una flagrante violazione dello status giuridico di Gerusalemme come parte del territorio palestinese occupato in conformità con le norme internazionali, basate su diritti storici consolidati, risoluzioni delle Nazioni Unite e della Corte internazionale di giustizia, e con il riconoscimento e l’approvazione della maggioranza dei paesi del mondo, avendo 154 paesi votato per riconoscere lo stato di Palestina sulle terre occupate nel 1967, che includono Gerusalemme.
La comunità internazionale afferma che Gerusalemme è un territorio occupato e che non dovrebbero essere stabilite ambasciate nella città finché il suo status non sarà deciso attraverso negoziati tra le due parti interessate. A tal proposito, ricordiamo che il 18 dicembre 2017 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha votato il rigetto della dichiarazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che riconosceva Gerusalemme come capitale di Israele, ed è stata approvata da tutti gli Stati membri del Consiglio, ad eccezione degli Stati Uniti, che hanno posto il veto.
Il Consiglio di Sicurezza ha già emesso 12 risoluzioni che confermano che Gerusalemme è un territorio occupato dalle autorità di occupazione israeliane. Otto delle risoluzioni stabiliscono che tutte le procedure o i cambiamenti nello status giuridico della città sono illegali e ritengono necessario il ritiro delle forze israeliane da essa. Le altre quattro chiedono il ritiro di Israele dalle terre occupate nel 1967, compresa Gerusalemme, la prima delle quali è stata la risoluzione 242 del Consiglio di sicurezza.Europei per al-Quds avverte che qualsiasi cambiamento nella posizione ucraina incoraggerebbe Israele a continuare a imporre il suo pieno controllo sui luoghi santi islamici e cristiani nella città occupata. Inoltre, sosterrebbe la politica di occupazione basata sulla giudaizzazione, lo spostamento e l’annessione di terre che aumenterebbero le sofferenze quotidiane dei gerosolimitani.
Traduzione per InfoPal di Stefano Di Felice