Europei per Al-Quds: L’escalation israeliana e i piani di sfollamento a Gerusalemme sono i sintomi di una situazione esplosiva.
L’Associazione Europei per Al-Quds, gruppo costituito da decine di istituzioni che lavorano a favore della causa palestinese, ed altri istituzioni che sostengono i diritti dei Palestinesi in tutto il continente europeo, rende noti i preoccupanti sviluppi della situazione esplosiva nei Territori palestinesi occupati, che richiedono un intervento urgente per porre fine a questa escalation.
Venerdì 8 maggio 2021 migliaia di militari dell’occupazione israeliana hanno invaso Gerusalemme, sono stati eretti nuovi posti di blocco, sono state impedite le preghiere islamiche dell’ultimo Jumu’ah nel mese sacro di Ramadan.
– La situazione ha raggiunto il culmine nel momento dell’Adhan delle preghiere del Maghrib e della ‘Isha e quando le forze occupanti hanno impedito ai fedeli digiunanti di recarsi alla Moschea di Al-Aqsa, aggredendoli. La repressione si è intensificata ferocemente durante le preghiere di Taraweeh, mentre le forze israeliane hanno preso d’assalto i cortili della moschea di Al-Aqsa e delle zone nei dintorni, sparando bombe assordanti all’interno del luogo sacro e arrestando i fedeli, comprese donne, bambini ed anziani, prima di evacuarli con la forza, in violazione del diritto al culto.
– Allo stesso tempo, le forze di occupazione israeliane hanno aggredito con forza permettendo l’assalto di 200 coloni armati nel quartiere di Sheikh Jarrah e ha attaccato i manifestanti in protesta contro i piani israeliani di attuare l’esecuzione forzata contro decine di residenti.
– Le aggressioni israeliane hanno provocato, in quattro ore, il ferimento di 205 Palestinesi, tra cui 5 giornalisti ed altri 3 hanno subito la perdita di un occhio colpito direttamente con proiettili di gomma, oltre all’arresto di altre 17 persone.
– Lo sfollamento forzato minaccia ancora 28 rifugiati palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, in seguito all’azione legale presentata dall’associazione di coloni Nahalat Shamoun, dove quattro famiglie sono minacciate di sfollamento entro pochi giorni.
– Secondo un sondaggio condotto dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) nel 2020, le cause di sfratto sono state presentate contro almeno 218 famiglie palestinesi a Gerusalemme Est, tra cui famiglie di Sheikh Jarrah (la maggior parte di esse presentate da associazioni di coloni) che mettono 970 persone, inclusi 424 bambini, a rischio di sfollamento.
– Le decisioni di sfollamento forzato si basano su due leggi israeliane, denominate la Legge degli Assenti e la Legge in Materia Legale ed Amministrativa del 1970, che vengono applicate in modo discriminatorio in base alla nazionalità di origine del proprietario, violando le regole del diritto umanitario internazionale che proibisce il trasferimento di beni di proprietà della popolazione civile alla potenza occupante, il che equivale ad un crimine di guerra.
– Fin dall’inizio del sacro mese di Ramadan, le forze di occupazione hanno incrementato i loro attacchi a Gerusalemme ed hanno tentato di imporre il fatto compiuto nella piazza della Porta di Damasco per cambiare il suo carattere arabo e per perpetuare la politica di annessione di Gerusalemme, che rimane una città occupata secondo le Risoluzioni delle Nazioni Unite e che pertanto le misure de facto imposte con la forza non possono cambiare.
– Gli europei per Al-Quds esprimono forte preoccupazione in vista di una marcia pianificata ed organizzata con la partecipazione di 30.000 coloni, intesa ad invadere la zona della Porta di Damasco per chiuderla ai Palestinesi, con la protezione dei soldati israeliani, divenuti i protettori delle aggressioni effettuate dai coloni, che minacciano una esplosione in tutti i territori palestinesi e che aprono le porte ad ulteriori violazioni da parte di Israele.
– I territori palestinesi occupati nel 1967, compresa Gerusalemme, devono essere governati dalle disposizioni della Quarta Convenzione di Ginevra che impedisce alle autorità israeliane, in quanto potenza occupante, di attuare politiche che colpiscano la presenza fisica dei Palestinesi in questo luogo, e qualsiasi misura israeliana che colpisca i luoghi sacri cercando di giudaizzare la città di Gerusalemme Est, violando le risoluzioni internazionali (tra cui la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza N. 2334 del 2016) che sottolinea la non-validità di tutte le misure prese dall’occupazione israeliana volte a cambiare la composizione demografica, il carattere e lo status della terra palestinese occupata fin dal 1967, compresa Gerusalemme Est.
– Le politiche illegali di Israele fanno crescere la rabbia e il malcontento tra tutti i Palestinesi nel mondo e nelle nazioni arabe e musulmane, in quanto Gerusalemme e la Moschea di Al-Aqsa hanno uno status speciale per quanto riguarda la loro sacralità simbolica.
– Alla luce di tutti questi sviluppi e in base alla positiva posizione europea che si oppone alle misure israeliane relative a Gerusalemme e alle attività di insediamento, vi chiediamo di agire con rapidità ed urgenza per fare pressione su Israele adottando una posizione rigorosa e dissuasiva che ponga fine ai suoi attacchi, che faccia ritirare l’attuazione dei piani di sfollamento forzato e metta fine alle gravi violazioni dei diritti umani che minacciano qualsiasi prospettiva di pace e stabilità nella regione.
Europei per Al-Quds
9 maggio 2021
Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi