Il Cairo-Quds Press. Bassem ‘Awda, il ministro dell’Approvvigionamento dimissionario del governo egiziano, ha affermato che Abdel Fattah al- Sisi, il ministro della Difesa che ha guidato il colpo di stato militare contro il presidente Mohammed Mursi, sta cercando di stringere l’assedio sulla Striscia di Gaza e “demonizzare la Fratellanza Musulmana”.
In un post sulla sua pagina personale su Facebook, ‘Awda ha scritto: “Il tentativo di evacuare la parte egiziana di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, condotto dall’esercito egiziano, ha due obiettivi. Il primo è quello di promuovere l’idea della guerra contro Gaza e demonizzare gli islamisti, per fomentare il malcontento popolare contro di loro, e contro la Fratellanza in particolare. Sfruttando il rapporto che lega quest’ultima a Hamas, si vuole rafforzare l’idea che i membri della Fratellanza sono dei traditori del popolo”.
“Il secondo obiettivo è quello di perquisire le abitazioni di Rafah, che confinano con la Striscia di Gaza, e distruggere tutti i tunnel sotterranei allo scopo di completare l’assedio su Gaza, in linea con quanto al-Sisi ha concordato con Israele, che in cambio l’avrebbe salvato”, ha aggiunto ‘Awda.
L’ex funzionario egiziano ha ritenuto che al-Sisi abbia esaurito tutte le sue carte da impiegare per il controllo interno del paese, e allo stesso tempo, i suoi alleati del Golfo non saranno in grado di salvare l’economia egiziana dal collasso, in quanto ciò supera le loro possibilità finanziarie.
Ha quindi sottolineato che al ministro della Difesa è rimasto solo l’alleato israeliano, che “ovviamente, approfitterà della sua debolezza per imporre le proprie condizioni, in cambio di una campagna internazionale a sostegno del governo di al-Sisi, in procinto di cadere, oltre a promuovere, a livello globale, l’idea che gli avversari del golpe egiziano siano dei terroristi”.
Bassem ‘Awda ha anche affermato che al-Sisi “è consapevole che tutte le strade di fronte a lui sono chiuse. Ha perso il controllo di tutti i suoi piani e vede l’ampliarsi del fronte dei suoi oppositori”. “Sul versante dell’economia, egli sa che quella egiziana è crollata del 65 per cento e, se la prima fase della campagna di disobbedienza civile darà i suoi frutti, il collasso si estenderà al 80% entro ottobre prossimo”, ha aggiunto l’ex ministro egiziano.