Ex prigionieri palestinesi: Israele li ha liberati, l’Anp li perseguita

Cisgiordania – Agenzie, InfoPal. Dal Consiglio legislativo (Clp), Ahmed al-Bahar ha condannato le  recenti convocazioni in Cisgiordania ad opera degli apparati di sicurezza dell'Autorità palestinese (Anp).

Il Movimento di resistenza islamica, Hamas, denuncia le convocazioni emesse nei confronti di numerosi palestinesi rilasciati martedì scorso, nell'ambito dell'accordo di scambio raggiunto con Israele, per la liberazione di 1.027 prigioneri palestinesi contro quella di Gilad Shalit.

“E' una follia contro i diritti umani, un attacco all'etica individuale e collettiva”, ha commentato al-Bahar che in queste convocazioni intravede una manifestazione della collaborazione con l'occupante israeliano.

Dai servizi di sicurezza, il portavoce 'Adnan ad-Damiri ha parlato di “interventi giustificati per motivi di sicurezza”.

“Siamo stati costretti a interrompere o a proibire i festeggiamenti per la liberazione per questioni di sicurezza e per evitare che, nel corso dell'euforia, si conducessero attività vietate”.

Hamas ha respinto tale tesi e ha risposto: “Sono operazioni con il solo scopo di mettere al bando la partecipazione politica”.

Molti, infatti, tra gli episodi denunciati all'origine della rabbia tra la popolazione sono stati i casi in cui gli apparati di sicurezza hanno chiesto ai familiari degli ex detenuti di rimuovere gli striscioni dalle proprie abitazioni sui quali si leggeva il richiamo all'unità nazionale politica.

E' accaduto venerdì scorso presso l'abitazione di Qahirah as-Sa'adi, ex detenuta del Jihad Islamico residente nel campo profughi di Jenin.

Nel villaggio di Mirka, a sud di Jenin, la sicurezza preventiva (Pss) ha fatto irruzione nelle abitazioni di Wa'el Abu Jalboush, condannato all'ergastolo, e Imad Mousa, condannato a 25 anni di carcere. I loro familiari sono stati costretti dalla sicurezza a rimuovere le bandiere, e altre convocazioni hanno investito parenti di altri detenuti come è accaduto a Muhammad Salah, fratello del prigioniero 'Abdel Rahman Salah.

Numerosi casi giungono anche da Tulkarem, Nablus e al-Khalil (Hebron).

Questa mattina, sette palestinesi sono stati arrestati, cinque erano stati da poco rilasciati dalla prigione dell'Anp di Juneid.

“Si sta violando il principio della riconciliazione nazionale e, soprattutto, si stanno offendendo in nostri connazionali, che hanno pagato un alto prezzo con lughissime detenzioni”, hanno commentato all'interno di Hamas.

 Oggi, in Cisgiordania, sono tutti sono indignati. “Il pretesto spesso utilizzato dai servizi dell'Anp è quello di un invito a bere una tazza di caffé, quasi una beffa”, racconta il deputato palestinese Fathi al-Qara'awi.

Rifiutano di presentarsi. Numerosi ex detenuti palestinesi si rifiutano di presentarsi a convocazione e hanno promesso che “la propria gioia non sarà compromessa da questi episodi”.

“Evidentemente è questo il livello di onore riconosciuto loro, per il fatto di aver trascorso decenni nelle celle israeliane. (…) E' una vergogna”, ha commentato da Ramallah Mohammed Salah.

“Pare che, neanche di fronte a quest'evento storico, per tutti straordinario, l'Anp sia in grado di arrestare la propria collaborazione con l'occupante, il quale non gradisce la nostra euforia pubblica nazionale”.

La studentessa universitaria, 'Ala al-Masri, riserva un consiglio alla dirigenza dell'Anp, ammonendola di “tenere a mente” l'esempio libico.

Hassan Abu Hashish, responsabile dell'ufficio per l'Informazione di Gaza, parla di “oltraggio e provocazioni, a dimostrazione di un disprezzo intollerabile per il popolo palestinese”, e ha chiesto una riunione ai leader dell'Anp, “prima che sia troppo tardi rispetto ai prossimi appuntamenti per la riconciliazione”.

Egli ha chiesto alle autorità egiziane, impegnate in queste ore a finalizzare lo scambio di prigionieri con Israele, di fermarsi e di rivedere quanto sta accadendo sul campo in Cisgiordania, a garanzia di un pieno rispetto dell'accordo di liberazione.

Abu Hashish ha poi espresso il personale riconoscimento per le dichiarazioni contestuali alla prima fase dei rilasci, e per l'impegno che il segretario generale della Lega Araba, Nabil al'-Arabi, ha assunto. Al-'Arabi infatti, si recherà nei prossimi giorni all'Onu per sottoporre alla comunità internazionale la questione dei prigionieri.

Agenzie:

http://www.palestine-info.info/ar/default.aspx?xyz=U6Qq7k%2bcOd87MDI46m9rUxJEpMO%2bi1s7G6slRAl08eWrsDP2GXLFsemhQHy4yCgQNB1xfckWSyYVG0nMLDjqzDJ%2bm3z75c4eylED7sQcMUqngCYqxorjaWDXBhZmy5GAUbC44KvTKP0%3d

http://www.palestine-info.info/ar/default.aspx?xyz=U6Qq7k%2bcOd87MDI46m9rUxJEpMO%2bi1s7oguljLgCBxT7sK4GXh%2fw6iRtLmkdtIHU1MjyVWSytu3CVTO%2bxcLDaFmeFMU%2fqKUI%2ft1RrRpTe6fQnbyqCsg74JeWXp8NdI%2bTq8wvakK5e8w%3d

http://www.paltoday.ps/arabic/News-121316.html

http://www.safa.ps/ara/index.php?action=showdetail&seid=61887

(Foto: Safa).

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