Fallita la mediazione americana per una normalizzazione arabo-israeliana

Gerusalemme – Infopal. Il giornale Haaretz, nel suo numero di ieri, ha rivelato che l'amministrazione americana ha fallito nell’ottenere dai paesi arabi l’impegno alla normalizzazione con Israele. L’organo di stampa, citando una fonte autorevole della Casa Bianca, ha riferito infatti che l'incontro del presidente americano con il monarca saudita, re ‘Abdullah, non ha visto l'assenso di quest’ultimo, che avrebbe potuto incoraggiare altri paesi arabi – in particolare quelli del Golfo – a seguire la stessa strada. Alla luce di questa situazione, gli americani non sarebbero in grado di chiedere nuovamente alla sola Israele di fare concessioni, ad esempio congelando l’espansione degli insediamenti. 

“I colloqui tra l’amministrazione americana e i paesi arabi – riporta Haaretz – stanno ancora cercando di muovere gesti di buona volontà nei confronti d’Israele, e ci auguriamo di vedere dei risultati in un prossimo futuro”. Il Ministero della Sicurezza israeliano, prosegue l’articolo, ha tuttavia comunicato all’inviato USA in Medio Oriente Mitchell che ogni passo in direzione di un congelamento del colonialismo potrebbe essere mosso solo se Israele ricevesse rassicurazioni sul fatto che anche da parte dei paesi arabi vi sono delle buone intenzioni, il che potrebbe portare ad una ripresa dei negoziati per un accordo regionale globale. Secondo Haaretz, Barak ha assicurato che, se si verificassero queste condizioni, Israele sarebbe disposta a fermare temporaneamente la costruzione d’insediamenti, ad eccezione delle oltre 2000 unità abitative attualmente in via di edificazione.

Nello stesso contesto, la stampa israeliana ha citato l’invito rivolto dal presidente israeliano Shimon Peres al re saudita per un incontro, da tenersi a Gerusalemme o a Riyad o in qualsiasi altro luogo. L’obiettivo dell’invito, come ha affermato Peres rivolgendosi a re ‘Abdullah, è “realizzare il tuo sogno, che è il sogno di chiunque creda nella pace e nella giustizia”. Il giornale Israel HaYom riferisce però che ‘Abdullah Bin Muhsin at-Turki, il rappresentante saudita che ha partecipato alla conferenza delle religioni in Kazakistan, ha commentato le dichiarazioni di Peres dicendo: “La religione può contribuire al dialogo tra le culture, ma non scorgiamo alcun segnale positivo da parte d’Israele sulla cooperazione”.

 

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