Fallito l’incontro Abbas – Olmert.

Ramallah Infopal

L’incontro tra il presidente palestinese Mahmud Abbas e il primo ministro israeliano Ehud Olmert è fallito: non è stata raggiunta alcuna piattaforma comune per uscire dalla crisi provocata dall’assedio alla Striscia di Gaza e tantomeno per la gestione dei valichi.

L’incontro tra Olmert e Abbas si è svolto ieri, a Gerusalemme, ed è durato circa due ore.

Secondo Saeb Erekat, collaboratore di Abbas, il presidente dell’Anp avrebbe chiesto a Olmert, come autorità di occupazione, di assumere la responsabilità della Striscia di Gaza, e di non usare l’erogazione di corrente elettrica, il combustibile, le medicine come ricatto nei confronti del popolo palestinese a Gaza.

Durante la conferenza stampa che ha fatto seguito all’incontro, Erekat ha spiegato che Israele "non può far ricadere la responsabilità della Striscia di Gaza sull’Egitto", in quanto, come Stato occupante deve essere considerato responsabile dei territori palestinesi occupati. E ha aggiunto che, in precedenza, Abbas aveva ottenuto la promessa da parte di Israele di non "toccare i beni di prima necessità – carburante, cibo e medicine -, ma poi questo ha deciso utilizzarli strumentalmente come punizione collettiva contro i palestinesi di Gaza spingendoli a rompere le barriere alla frontiera con l’Egitto".

Erekat ha rifiutato il tentativo israeliano di accollare all’Egitto le responsabilità della Striscia di Gaza, e ha precisato che così facendo, Israele viola la legalità internazionale.

Abbas al Cairo

Erekat ha annunciato l’intenzione di Abbas di recarsi al Cairo, mercoledì, per discutere con il presidente egiziano Husni Mubarak la gestione dei valichi della Striscia di Gaza, di cui l’Anp di Ramallah vuole riprendere il controllo.

Erekat ha rinnovato la richiesta a Hamas perché "garantisca il clima adatto e rinunci al ‘golpe’ su Gaza".

Erekat ha rivelato anche che il generale americano William Frazer, scelto per supervisionare l’applicazione degli accordi di Annapolis, si recherà a Ramallah martedì prossimo per discutere con il presidente Abbas i meccanismi per l’applicazione della Road Map (l’eliminazione dei focolai coloniali, l’apertura delle associazioni palestinesi a Gerusalemme est, il ristabilimento della situazione precedente il 27 settembre 2000, data di inizio della seconda Intifada).

La crisi di Gaza

L’agenzia stampa “Reuters” ha riferito che Olmert ha informato il presidente Abbas che autorizzerà l’ingresso degli aiuti umanitari verso la Striscia di Gaza.

Il sito online del quotidiano israeliano “Maariv” ha riportato invece che la questione delle frontiere con l’Egitto era l’argomento principale della discussione. Il website ha spiegato che Olmert ha rifiutato le richieste di Abbas di togliere l’assedio imposto sulla Striscia di Gaza e di aumentare la quantità di combustibile concessa, e ha confermato che la pressione israeliana contro Gaza proseguirà finché non si fermerà il lancio dei missili palestinesi.

La posizione di Hamas

Hamas ha definito i risultati dell’incontro Abbas-Olmert "la conferma della politica provocatoria utilizzata dall’occupazione israeliana contro il popolo palestinese attraverso il controllo dei beni di prima necessità".

Sami Abu Zuhri, portavoce di Hamas, ha dichiarato che "tali risultati confermano che siamo di fronte a una reale presa di giro" e che le trattative in corso tra Olmert e Abbas sono "inutili".

Da parte sua, invece, il parlamentare di Hamas, Mushir Al-Masri, ieri ha espresso "sorpresa" per l’insistenza del presidente Abbas a proseguire i colloqui con Olmert "nonostante l’escalation delle aggressioni israeliane contro il popolo palestinese".

E ha sottolineato come "il nemico sionista sia l’unico a beneficiare di tali incontri", e ha manifestato il timore che tali negoziati intendano impedire il dialogo e la riconciliazione nazionale.

Fonti a Ramallah hanno rivelato a un quotidiano dell’Oman, ar-Raya, che Abbas avrebbe chiesto a Olmert di esercitare pressioni sull’Egitto al fine di far sigillare nuovamente il valico di Rafah. L’apertura del passaggio avrebbe infatti messo in imbarazzo l’Anp, che mira appunto a riprenderne il controllo.

 

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