Muawiyah, 14, sta scontando sei anni e mezzo nella prigione di Megiddo, mentre Ali si trova attualmente in un centro di riabilitazione nel villaggio di Bayt Naqquba, a ovest di Gerusalemme, in attesa di raggiungere l’età legale per un processo.
Lo zio Abdullah Alqam ha dichiarato che la legge internazionale non permette la detenzione né il processo di bambini e che Israele è l’unica entità che viola tale legge.
Ha affermato che il processo di questi due bambini è un processo alla coscienza del mondo, sottolineando che Ali aveva 11 anni quando è stato arrestato, in seguito multiple ferite d’arma da fuoco.
Muawiyah e Ali erano stati arrestati il 10 novembre 2015, dopo essere stati feriti dagli agenti della sicurezza israeliana nella stazione ferroviaria della Gerusalemme occupata.
Abdullah Alqam ha inoltre riferito che i suoi nipoti sono stati torturati durante gli interrogatori, ad esempio con il versamento di acqua fredda mentre erano nudi. Ha poi aggiunto che il procuratore è riuscito a rimandare il processo finché Muawiyah non ha raggiunto i 14 anni, ottenendo così il suo incarceramento.
Ayed Abu Qutaish, di Defense for Children International, ha riferito che fra il 2012 e il 2015 l’organizzazione “ha documentato 66 casi di bambini isolati durante gli interrogatori, mentre il numero di bambini isolati durante la detenzione è salito a 25 nel 2016”.
Attualmente ci sono circa 350 minorenni nelle carceri israeliane.
Traduzione di F.G.