Familiari di fuggitivi tra gli otto arrestati dalle IOF in Cisgiordania

Cisgiordania. Nella notte tra giovedì e venerdì, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno arrestato otto palestinesi, compresi i parenti stretti dei sei prigionieri che sono riusciti a fuggire da una prigione israeliana altamente fortificata, secondo quanto reso noto da fonti locali e dalla Palestine Prisoner’s Society (PPS).

Muntaser Samour, direttore dell’ufficio del PPS a Jenin, ha affermato che un vasto spiegamento di forza militare israeliana ha fatto irruzione nella città di Arraba, a sud di Jenin, nel nord della Cisgiordania.

I soldati hanno fatto irruzione nelle case appartenenti ai familiari di Mahmoud Ardah, uno dei sei fuggitivi, mettendole sottosopra, e hanno arrestato la sorella di Ardah, Bassema, e i fratelli, Raed e Muhammad.

I soldati hanno anche fatto irruzione a Bir al-Basha, dove hanno nuovamente arrestato due cugini di Yaqoub Mahmoud Qadri, 49 anni, uno dei sei fuggitivi. Uno dei detenuti ha già scontato 12 anni di carcere.

Nel sud della Cisgiordania, i soldati israeliani hanno arrestato un ragazzo di 17 anni dopo averlo brutalmente aggredito negli scontri (*) a Bab Az-Zawiya, nella città di Hebron/al-Khalil.

Scontri (*) sono scoppiati mercoledì sera, dopo che i soldati hanno tentato di disperdere con la violenza una manifestazione in solidarietà con i prigionieri che hanno subito brutali maltrattamenti nelle carceri israeliane.

Sempre nel distretto di Hebron/al-Khalil, fonti hanno confermato un’incursione militare nel campo profughi di al-Arroub, a nord, che ha portato alla detenzione di un bambino di 11 anni.

Nel distretto di Nablus, veicoli militari israeliani hanno preso d’assalto il villaggio di Al-Lubban ash-Sharqiya, a sud, arrestando un palestinese dopo aver fatto irruzione nella sua casa.

Sei prigionieri palestinesi sono riusciti a fuggire dalla prigione di Gilboa, lunedì, durante la notte, attraverso un tunnel in quella che è stata descritta come un’evasione senza precedenti.

Il carcere di Gilboa, costruito nel 2004 durante la Seconda Intifada, è considerato uno dei più impenetrabili di Israele. Gli israeliani l’hanno soprannominato “la cassaforte”.

Cinque dei fuggitivi sono membri del Jihad islamico e l’altro è un membro di Fatah.

(Fonti: WAFA, PIC, Quds Press).

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.