Fiera del Libro di Torino, il boicottaggio dilaga tra gli intellettuali arabi.

A cura della redazione di Infopal

Gli intellettuali arabi si stanno mobilitando contro l’ingerenza israeliana nella Fiera del Libro di Torino (www.infopal.it/testidet.php?id=7451), un evento che dovrebbe avere lo spessore culturale ma che, a causa della presenza di Israele, “ospite d’onore”, ha tutto il sapore di un evento politico di propaganda.

Ricordiamo che quest’anno ricorrono i 60 anni della fondazione di Israele sulle terre confiscate ai Palestinesi. La Naqba, appunto, la catastrofe che ha reso profughi o prigionieri milioni di persone. Ben poco da festeggiare, dunque. E i responsabili del Salone del Libro, che, a quanto pare, quest’anno avrebbe dovuto essere dedicato all’Egitto, in base ad accordi presi l’anno scorso con il Cairo (www.forumpalestina.org), hanno dimostrato poco acume e molta insensibilità alla sofferenza di un popolo e alle prevedibili reazioni del mondo arabo.

       Il boicottaggio è iniziato attraverso i comunicati di associazioni italiane di solidarietà con la Palestina, siti di informazione, gruppi, e qualche politico della “sinistra radicale”.

       In queste settimane, anche scrittori e giornalisti arabi hanno preso posizione contro quella che sentono come una “ingerenza della politica all’interno di eventi culturali”.

Giordania

Il presidente della Lega degli Scrittori Giordani, Saud Qubaylat, ha fatto appello agli scrittori e agli intellettuali italiani, così come a tutte le forze democratiche e pacifiste in Italia, ad aderire alla campagna – che prenderà il via domani ad Amman – per il boicottaggio della Fiera del Libro di Torino: "Noi consideriamo il popolo italiano come amico e stimiamo sempre le sue posizioni positive a favore dei popoli arabi e delle giuste cause arabe", ha dichiarato Qubaylat in un’intervista esclusiva ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL. Tuttavia, ha aggiunto, l’invito rivolto a Israele e’ "un atteggiamento diverso e inadeguato a livello di amicizia tra i popoli arabi e quello italiano".

Il presidente della Lega degli Scrittori Giordani ha sottolineato che la popolazione del regno hashemita rifiuta qualunque rapporto con gli israeliani: "Le organizzazioni giordane della società civile, i sindacati, i partiti politici e tutte le associazioni popolari continuano a boicottare Israele e rifiutano l’instaurazione di rapporti con questo paese", ha detto Qubaylat, aggiungendo che "il boicottaggio della Fiera del Libro di Torino, che ha scelto Israele come ospite d’onore, si inscrive in questo contesto". In tal senso, ha spiegato, "la Lega degli Scrittori Giordani ha pensato a una campagna locale e araba che prenderà il via domani dalla sede della Lega e che si rivolgerà a tutte le associazioni culturali e della società civile giordana, poi a quelle arabe". Quanto alle ripercussioni di questa iniziativa sui rapporti tra Roma e Amman, Qubaylat ha ribadito il fatto che "questa posizione non riguarda tutto il popolo italiano. Noi, in quanto giordani e arabi, condividiamo con il popolo italiano elementi comuni che risalgono a migliaia di anni fa. Oltre a essere vicini nel bacino mediterraneo, rappresentiamo anche il mondo antico e in passato siamo stati i capi di questo mondo antico. Ci auguriamo che la relazione storica che ci lega agli italiani non subisca ripercussioni".

L’intellettuale giordano si è detto convinto che "nessuno riuscirà a influenzare il nostro rapporto con l’Italia. Abbiamo molti amici tra il popolo e gli intellettuali italiani che condividono questa nostra posizione nei confronti della direzione della Fiera".

Qubaylat ha quindi espresso la speranza che gli arabi e gli italiani rispondano a questa iniziativa della Lega e che "finisca questo errore, commesso da alcune persone che forse non comprendono la grave portata di questa decisione". Secondo il presidente della Lega, "rappresentante principale degli scrittori giordani" che "comprende quasi tutte le correnti culturali, politiche e innovative di questi scrittori", la direzione della Fiera del Libro.

 

Al proposito, Akhbar al-Aalam (www.akhbaralaalam.net/news_detail.php?id=10467) scrive: “La Lega degli scrittori giordani decide di boicottare la fiera del libro di Torino di quest’anno, a causa della ricorrenza del 60° anniversario della nascita dell’entità sionista”, e ha condannato il fatto che sia stato scelto come ospite d’onore “uno Stato nato sui resti di un intero popolo cacciato via dalla sua terra”.

Saud Qubaylat ha aggiunto: “Ci meravigliamo dell’ospitalità data a uno Stato fondato sui resti di un popolo intero cacciato via dalla sua terra”, e ha proseguito dicendo che “il 60° anno della nascita di Israele è anche il 60° anniversario della Naqba del popolo palestinese”.

E ha aggiunto che gli scrittori e gli intellettuali giordani che hanno ricevuto l’invito dagli organizzatori della manifestazione culturale torinese “non parteciperanno, in segno di protesta per la premiazione di Israele”. E ha sottolineato che tale ospitalità implica una “mancanza di rispetto verso i sentimenti del popolo palestinese e degli arabi, e un’indifferenza per la sofferenza di chi viene ucciso ogni giorno”.

Qubaylat ha spiegato che ci sarà un’escalation di proteste che coinvolgerà tutte le associazioni, gli organi culturali, gli scrittori e i letterari arabi – che verranno invitati a boicottare la fiera.

 

L’Unione degli Scrittori Arabi  (Awu) ha inviato una lettera all’Unione degli scrittori italiani  per protestare contro la scelta di Israele come ospite d’onore alla Fiera del Libro.  Il presidente dell’Awu, Mohamed Salmawy, ne ha dato l’annuncio all’agenzia egiziana Mena, spiegando che, in considerazione dell’attuale assedio imposto da Israele alla Striscia di Gaza, «la scelta del paese come ospite d’onore, presa per celebrare il 60° anniversario
 della nascita dello Stato ebraico, costituisce una provoca
zione
 nei confronti degli arabi, che non se ne staranno con le mani in
 mano».

 

Il sito del quotidiano egiziano Al-Masry-All-Youm (www.almasry-alyoum.com) riporta l’appello di istituzioni culturali egiziane e arabe a boicottare il padiglione italiano alla Fiera internazionale del Libro del Cairo per protestare contro la presenza di Israele al Salone di Torino. Anche la Lega degli scrittori giordani e tunisini ha diffuso due comunicati di protesta per la scelta operata dai dirigenti della Fiera torinese.

Nel comunicato giordano si legge: «Siamo sorpresi e rattristati dalla scelta compiuta dagli organizzatori della Fiera internazionale del Libro di Torino di onorare uno Stato razzista, usurpatore e assassino come Israele. Questo contraddice l’eredità umanitaria e i valori italiani».

Ancora dalla Giordania, Akhbar al-Aalam, titola: «L’Associazione degli scrittori giordani ha deciso di boicottare la Fiera del Libro di Turino dedicata a Israele», spiegando che gli intellettuali giordani «condannano il fatto di aver scelto un ospite d’onore uno Stato nato sui resti di un intero popolo cacciato via dalla sua terra».

 

Al-Arab al-Yawm (www.alarabalyawm.net/pages.php?news_id=68655) scrive: “Proseguono le reazioni per la scelta dell’entità sionista ‘Israele’ come ospite d’onore alla fiera internazionale del libro a Torino, in Italia, per celebrare i 60 anni della sua nascita. Contemporaneamente, nel mondo arabo, in particolare in Palestina, viene ricordato il 60° anniversario della Naqba, la diaspora del popolo palestinese che, fino ad oggi, sta pagando col suo sangue il prezzo della libertà e dell’indipendenza”. Gli intellettuali arabi hanno definito “scelta selvaggia” quella del Salone del Libro di Torino, e hanno indetto una conferenza stampa per condannare “la decisione irragionevole che ferisce i sentimenti degli arabi che partecipano alla Fiera”.

Durante la conferenza stampa è stato distribuito un comunicato che recita: “Al popolo italiano, amico, amante della pace, della libertà e della democrazia, siamo uniti da una collaborazione di migliaia di anni nel bacino mediterraneo. Noi e loro rappresentavamo una parte di quel mondo antico su cui è stata fondata la civiltà moderna. Sulla terra italiana è stata accesa la prima candela della civiltà moderna per raggiungere poi tutte le parti dell’Europa e del mondo. Noi ricordiamo il popolo italiano perché ha combattuto il fascismo e il nazismo, e ricordiamo anche il suo continuo sostegno alle giuste questioni arabe, in particolare, quella questione palestinese.

Per questo, ci siamo meravigliati molto, e anche arrabbiati, per la scelta, da parte degli oganizzatori della Fiera del libro di Torino, di Israele come ospite d’onore – uno Stato razzista, assasino e di occupazione. Questo contraddice l’eredità umana dell’Italia e i suoi nobili principi.

Gli organizzatori di questa fiera annuale ci permetteranno di ricordare che il 60° anno della nascita d’Israele, che essi festeggiano, coincide con il 60° anniversario dell’occupazione della Palestina da parte di bande ebraiche che hanno sradicato il popolo palestinese dalla sua terra attraverso massacri organizzati”.

 

Il giornale degli Emirati Arabi Uniti, ‘al-Khaleej’, titola: "Intellettuali giordani aprono campagna per boicottare la fiera del Libro di Torino". Nell’articolo si legge: "Il presidente della Lega degli scrittori giordani, Saud Qubaylat, ha annunciato che la sua organizzazione condurrà una campagna nei confronti di tutte le case editrici e gli enti librari e culturali in Giordania e nel mondo arabo per invitarli a boicottare la fiera del Libro di Torino. Il motivo è l’aver designato come ospite d’onore Israele".

Interviene su questo tema anche il sito di informazioni arabo ‘arabrenewal.org’, che aggiunge: "Numerose istituzioni culturali dei paesi arabi hanno lanciato un appello a tutti gli scrittori e ai poeti della regione per il boicottaggio della fiera del Libro di Torino che si terrà nel mese di maggio. Iniziative in questo senso si registrano anche in Italia da parte delle associazioni e dei gruppi che solidarizzano con il popolo palestinese per la partecipazione di scrittori sionisti".

Altri organi di informazione del mondo arabo, come il giornale saudita ‘Okaz’ e il sito informativo degli Emirati, ‘Moheet’, si sono soffermati sulle proteste avanzate da un importante scrittore arabo, Ibrahim Nasrallah, che ha condannato, in una lettera inviata alla direzione della fiera, la scelta di designare Israele come ospite d’onore. Secondo Nasrallah, la decisione degli organizzatori della Fiera "violano la verità storica e i diritti umani del popolo palestinese al quale è stata rubata la terra e invece di celebrare le loro sofferenze si rende onore a chi ha ucciso e occupato".

(Ham/AKI).

Il palestinese Al-Watan Press, ha riportato la notizia del boicottaggio, con tanto di locandina, scritta in italiano, il 17 gennaio.

Assolutamente contrario al boicottaggio della Fiera del Libro di Torino è, invece, lo scrittore algerino Amara Lakhous, direttore editoriale di Sharq/Garb (filiale delle edizione E/O per la letteratura araba). Insignito di premi e di cariche in Italia (premio Flaiano per la narrativa 2006 per ‘Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio’, edito da E/O).

Amara ha annunciato che parteciperà all’evento, e ha affermato: ”Sottrarsi al confronto con Israele è un atto di vigliaccheria. Io a Torino ci vado”, dice Lakhous ad AKI – ADNKRONOS INTERNATIONAL, non nascondendo di aver ricevuto l’invito opposto ”da alcuni amici”, ovvero di boicottare l’evento. Invitato dal direttore della Fiera, Ernesto Ferrero, a presentare la nuova casa editrice araba tutta made in Italy, Lakhous si dice ”contrario al boicottaggio come principio. E’ un atto infantile, adolescenziale, controproducente”.

Lo scrittore algerino parla dell’invito al boicottaggio come di un ”atto di altri tempi. Oggi, Abbas (il presidente palestinese Abu Mazen, ndr) e Olmert (il primo ministro israeliano, ndr)
si vedono ogni settimana”. Infine, Lakhous si toglie qualche sassolino: ”mi dà fastidio – dice – questa tutela eccessiva dei palestinesi. Noi arabi li abbiamo usati per decenni, ora è il momento di smettere”.

(Brt/AKI)

 Articoli di protesta sono stati pubblicati su numerosi altri giornali arabi e relativi siti, come l’americano At-Tajdîd al-‘Arabî (Arab Renewal, www.arabrenewal.org),  Al-Khaleej (www.alkhaleej.ae edito negli Emirati Arabi), www.kuna.net.kw/, www.watanpress.com; www.moheet.com/show_news.aspx?nid=76753&pg=8; www.diwanalarab.com/spip.php?article11963; http://arabictadwin.maktoobblog.com;  www.nooreladab.com/vb/showthread.php?p=4120; www.okaz.com.sa/okaz/osf/20080126/Con20080126168563.htm; www.kuna.net.kw/NewsAgenciesPublicSite/ArticleDetails.aspx?Language=ar&id=1879648; www.moheet.com/show_news.aspx?nid=79692&pg=8; www.okaz.com.sa/okaz/osf/20080126/Con20080126168563.htm; www.elaph.com/ElaphWeb/Politics/2008/1/297579.htm;  http://www.alrai.com/index.php

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