Tel Aviv – MEMO. Il figlio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha paragonato il movimento dei kibbutz israeliano ai nazisti durante una recente intervista concessa ad una stazione radio locale.
“I kibbutz sono qualcosa che non esiste al di fuori della Corea del Nord”, ha affermato Yair Netanyahu. Ha aggiunto: “Sappiamo sempre come finiscono le idee per le società utopiche. Nell’Unione Sovietica e nella Germania nazista, c’era il desiderio di creare società esemplari e società utopiche. Non finisce mai bene il desiderio di progettare la società umana”.
Il kibbutz fu fondato per la prima volta nel 1936, 12 anni prima che Israele ottenesse la sua “indipendenza”, ed è una comunità collettiva tradizionalmente basata sull’agricoltura.
A luglio, il 29enne attaccò su Twitter i residenti del Kibbutz, definendoli “comunisti che hanno rubato metà della terra del Paese”.
Yair era arrabbiato per il fatto che il movimento dei kibbutz abbia svolto un ruolo attivo nell’organizzazione delle manifestazioni contro suo padre fuori dalla sua residenza ufficiale.
Non è la prima volta che Yair – che vive con i genitori nella residenza ufficiale del Primo Ministro – rilascia dichiarazioni controverse.
All’inizio di quest’anno, aveva pubblicato un’immagine offensiva della dea indù Durga per attaccare i critici di suo padre, mentre l’anno scorso fu criticato dopo aver pubblicato diversi tweet in cui negava l’esistenza della Palestina perché non “esiste la P” in lingua araba.
La scorsa settimana Yair ha pubblicato il suo primo episodio di un podcast con protagonista Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, uno dei leader mondiali più vicini a Netanyahu. Bolsonaro è noto per la sua visione del mondo di destra e conservatrice e per le sue posizioni filo-israeliane.
Nel 2018, i commenti di Yair hanno fatto sì che venisse temporaneamente bandito da Facebook, dopo aver scritto che avrebbe preferito che tutti i musulmani lasciassero il Paese. Ad aprile ha chiesto un’Europa “libera, democratica e cristiana” per sostituire l’UE.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.