Fini: ‘Ben Gurion un esempio per far fiorire il deserto morale e ideale’

Roma, 24 nov. (Adnkronos). Il presidente della Camera alla presentazione del libro di Giancarlo Elia Valori, 'Ben Gurion e la nascita dello Stato di Israele': ''Fu vero statista perché non si limitò a governare il suo Paese avendo solo riguardo ai problemi immediati, ma a condurlo verso grandi traguardi di civiltà''

“Nella vicenda di Ben Gurion sono rintracciabili i connotati che sono propri di tutti i veri costruttori di storia. Egli fu vero statista perché non si limito' a governare il suo Paese avendo solo riguardo ai problemi immediati, ma a condurlo verso grandi traguardi di civilta' e di benessere riuscendo sempre a mobilitare le energie dell'idealita', dell'entusiasmo e della dedizione presenti nel popolo. E fu grazie a quelle energie se nacquero terre coltivabili, giardini e tante rilevanti costruzioni civili la' dove era il deserto”. Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo alla presentazione del libro di Giancarlo Elia Valori 'Ben Gurion e la nascita dello Stato di Israele', editrice 'Carte scoperte – Excelsior 1881'.

“La sua testimonianza – ha detto ancora – offre quindi insegnamenti di perenne validita' anche alla politica di altri Paesi. Perche', sempre e in ogni latitudine c'e' un deserto, spesso morale e ideale, da far fiorire”.

La sua biografia politica, prosegue Fini, ''offre insegnamenti notevoli. Egli seppe guidare il suo popolo, con grande decisione e fermezza, a vittorie militari che risultarono decisive per la sopravvivenza stessa dello Stato d'Israele. Ma il suo orizzonte, anche quando si era in armi, rimaneva la pace”.

“Quella perseguita dal leader israeliano – ha aggiunto – era innanzi tutto la pace a cui aspira naturalmente un popolo che si trova costantemente minacciato ai propri confini. 'Misericordia e pace – disse Ben Gurion citando il Libro dei Salmi – camminano insieme. Giustizia e pace si uniscono in un abbraccio. Una nazione che non protegga attivamente la propria sovranita', la propria sicurezza, i propri diritti non potra' certo conservarli a lungo'”.

Temi ripresi anche da altri oratori intervenuti al dibattito. Di Gurion come “punto di riferimento per tutti, soprattutto in quella straordinaria e tormentata regione del mondo che e' il Medio Oriente” ha parlato l'ex ministro degli Esteri Lamberto Dini, mentre un altro ex titolare della Farnesina, Gianni De Michelis, ha ammonito che “tocca agli europei offrire l'ancora di sicurezza allo Stato di Israele nel momento in cui scegliera' la direzione della pace”.

Una priorita', ha concluso il deputato di Futuro e liberta' Alessandro Ruben, perche' “la mancanza della pace potrebbe essere come una baco che potrebbe mangiare tutta la mela”, rappresentata dal benessere e dalla prosperita' raggiunta da quello Stato di Israele voluto da Gurion.

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