Fondatore di WhatsApp raddoppia le donazioni all’AIPAC per sconfiggere candidati pro-Palestina

Washington – MEMO. Il fondatore di WhatsApp, l’inventore ebreo di origine ucraina Jan Koum, ha fatto una donazione record di 2 milioni di dollari alla campagna dell’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) per le primarie democratiche, il mese scorso.

I dettagli scoperti dal quotidiano israeliano Haaretz mostrano che il pluri-miliardario ha raddoppiato le sue donazioni alla controversa lobby filo-israeliana, che secondo i critici è una “minaccia esistenziale” per il Partito Democratico degli Stati Uniti, a seguito di un’ondata di fondi che ha assicurato vittorie ai candidati filo-israeliani.

Koum, il cui patrimonio netto è stimato tra i 9,8 e i 13,7 miliardi di dollari, ha raddoppiato le precedenti grandi donazioni fatte al Super PAC del progetto United Democracy dell’AIPAC. Il suo sostegno alle cause sioniste non finisce qui. Dal 2019 al 2020, pare che Koum abbia donato 140 milioni di dollari a circa 70 enti di beneficenza filo-israeliani che lavorano negli Stati Uniti.

Una delle sue donazioni più controverse sono i 6 milioni di dollari che avrebbe donato a Friends of Ir David, che è il braccio statunitense di raccolta fondi di Elad, un’ONG di destra focalizzata sull’insediamento di ebrei nei quartieri arabi nella Gerusalemme Est occupata.

Elad è stato etichettato come l’arma di Israele per rubare le terre palestinesi, comprese le terre private di proprietà dei palestinesi fuggiti dall’aggressione israeliana nel 1948 e nel 1967. L’associazione israeliana a favore delle colonie venne fondata nel 1986 e opera principalmente nella cittadina palestinese occupata di Silwan, nella Gerusalemme Est, a sud della Città Vecchia e della moschea di al-Aqsa.

Le rivelazioni sulla donazione di Koum all’AIPAC arrivano nel momento in cui vengono lanciati avvertimenti sulla minaccia che il Partito Democratico deve affrontare da potenti gruppi di lobby filo-israeliani, a seguito delle recenti vittorie alle elezioni primarie statunitensi.

L’AIPAC ha speso 6 milioni di dollari per l’elezione di martedì nel Maryland, più di qualsiasi altro comitato di azione politica (PAC), per opporsi a Donna Edwards, che ha servito per otto anni come prima donna nera eletta al Congresso dal Maryland. Edwards è stata approvata dalla presidente della Camera Nancy Pelosi tra gli altri leader democratici.

La sua sconfitta è l’ultima di una serie di battute d’arresto per i candidati progressisti presi di mira dalla lobby filo-israeliana. I critici hanno affermato che il “super PAC” utilizzato per raccogliere milioni di dollari in donazioni politiche istituito dall’AIPAC, è una “minaccia esistenziale” per il Partito Democratico, soprattutto perché i fondi utilizzati per sconfiggere i candidati critici nei confronti di Israele provengono spesso da donatori repubblicani.