Al-Quds (Gerusalemme)-InfoPal. La fondazione al-Aqsa per il patrimonio e i beni religiosi ha dichiarato che Israele sta ultimando la costruzione di decine di bagni pubblici su una parte delle rovine del quartiere dei Maghrebini.
Le forze di occupazione avevano demolito il quartiere nel 1967, a quattro giorni dall’occupazione di Gerusalemme est e la moschea al-Aqsa, trasformandolo in un cortile per i riti talmudici, mentre continua a demolire ciò che rimane dalla via dei Maghrebini, in particolare nelle zone superiori. Allo stesso tempo, Israele sta riabilitando gli spazi nella zona inferiore della via, con l’obiettivo di trasformarli in sinagoghe destinate alle donne.
In un comunicato stampa diffuso martedì 18 settembre, la fondazione al-Aqsa afferma che “attraverso le visite effettuate sul campo nelle zone di Salwan e al-Buraq, abbiamo constatato che Israele sta continuando le demolizioni, seppur in modo lento, di ciò che rimane della via dei Maghrebini. Di fatto negli ultimi giorni le forze di occupazione hanno distrutto alcuni muri di pietra, e delle vie in terra battuta, utilizzando delle attrezzature leggere”.
La fondazione ha sottolineato che la demolizione delle parti superiori della via è effettuata in concomitanza con i lavori di riabilitazione e ristrutturazione della parte nord, e degli spazi sotterranei, allo scopo di trasformarli in sinagoghe, dove le donne israeliane potranno praticare i rituali.
Al-Aqsa ha assicurato che le forze di occupazione hanno quasi ultimato la costruzione di decine di bagni pubblici sulle rovine del quartiere dei Maghrebini, che si trova a sud-ovest di al-Buraq. Tale opera sarà destinata all’uso dei visitatori israeliani e dei turisti che frequentano la zona, in particolar modo il “Muro di al-Buraq”, conosciuto con il nome di “Muro del Pianto”.