Fondazione di al-Aqsa smentisce notizie su reperti ebraici rinvenuti intorno alla moschea

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. La Fondazione al-Aqsa per il patrimonio e i beni religiosi ha smentito le affermazioni di un esperto israeliano, dall’Autorità per le Antichità di Israele, circa i ritrovamenti, nelle vicinanze moschea di al-Aqsa, di pietre, gioielli e sigilli ebraici risalenti ai periodi del primo e il secondo Tempio.

In un comunicato stampa diramato giovedì 27 giugno, la fondazione ha avvertito che si tratta di “leggende e menzogne, frutto di fantasia”. Ha anche citato i pareri di archeologi internazionali, e persino israeliani, che hanno confermato “la mancanza di una qualsivoglia prova circa l’esistenza di un primo o un secondo tempio, né nella moschea di al-Aqsa e nei suoi dintorni, né in tutta la città di Gerusalemme”.

Ha sottolineato che “i Cananei arabi furono i primi abitanti di Gerusalemme, che la costruirono e le diedero il nome Gebus, abitandovi senza interruzione per migliaia di anni. Successivamente, Gerusalemme ha vissuto il suo periodo islamico per 14 secoli. Mentre la presenza degli Israeliti (gli ebrei) è stata fugace e per pochi anni”.

Ha spiegato che “l’occupazione israeliana e i suoi tentacoli esecutivi, specialmente l’Autorità per le Antichità di Israele, stanno conducendo una campagna mediatica, basata sulla diffusione di notizie circa ritrovamenti di reperti di interesse archeologico a Gerusalemme, e soprattutto in prossimità di al-Aqsa”. Ha aggiunto: “Esse cercano disperatamente di inventare un passato ebraico di Gerusalemme, attraverso l’alterazione e la falsificazione della storia, e l’invenzione di leggende sulla fantomatica presenza di un primo e un secondo tempio sotto le fondamenta di al-Aqsa. Il tutto per realizzare le loro ambizioni di demolirla”.

La fondazione ha assicurato che “la storia vera di Gerusalemme è chiara, e ha dimostrato, senza alcun dubbio, che la moschea di al-Aqsa è un luogo esclusivo per i soli musulmani. Tutte le altre versioni sono delle chimere”.

L’Autorità per le Antichità di Israele e le associazioni di coloni di destra, come Elad e Ateret Cohanim, hanno annunciato il ritrovamento, per la prima volta, di reperti risalenti al periodo romano e bizantino, collegabili al Tempio. Tra i reperti rinvenuti ci sarebbero sigilli postali, pietre, gioielli e altro ancora.