Beirut-Quds Press. La Fondazione internazionale di al-Quds ha invitato i palestinesi a “lanciare un’intifada popolare contro l’occupazione israeliana, e le sue continue violazioni contro i luoghi sacri, islamici e cristiani, nei territori occupati”.
In una conferenza stampa tenuta nella capitale libanese, Beirut, giovedì 20 giugno, Yassin Hammoud, direttore generale della fondazione, ha dichiarato: “La situazione popolare palestinese non è in grado di sbloccare la situazione, e garantire la protezione della moschea di al-Aqsa, a meno che non porti ad una rivolta o intifada popolare, che riponga la resistenza in primo piano, sia come approccio che sul terreno, e ridefinisca l’equazione della deterrenza, obbligando l’occupazione a calcolare il prezzo dei sui assalti alla moschea di al-Aqsa, e i luoghi sacri in generale”.
La fondazione ha pubblicato un rapporto che documenta i piani di ebraicizzazione e le ripetute violazioni israeliane nella città di Gerusalemme, a partire dal 1967, data della sua occupazione. Ha anche raccomandato all’Autorità palestinese (Anp) “di prendere una posizione utile ed influente, passando dalle parole alle azioni, e lasciando mano libera ai palestinesi della Cisgiordania, per fare la loro parte verso Gerusalemme e al-Aqsa, e rilanciare la resistenza, l’unica in grado di cambiare l’equazione”.
Nel suo rapporto, la fondazione si è rivolta ai Paesi arabi e islamici, esortando loro “ad adottare forti posizioni politiche per esprimere il loro rifiuto di ciò che sta subendo Gerusalemme”. Ha invitato loro “ad esercitare delle pressioni sull’entità occupante, specialmente attraverso il boicottaggio politico, diplomatico ed economico, per obbligare Israele a fermare le sue aggressioni”.