Fondazione internazionale di al-Quds: salvare al-Aqsa dai tentativi di spartizione

Beirut-InfoPal. La fondazione internazionale di Gerusalemme ha esortato le masse arabe e islamiche a compiere degli sforzi concreti, su tutti livelli, per affrontare gli attacchi israeliani contro la città occupata di Gerusalemme e proteggere la moschea di al-Aqsa.

In un comunicato stampa diramato venerdì 23 agosto, la fondazione ha affermato che “la moschea di al-Aqsa è una parte integrante della dottrina della Umma (nazione islamica, ndr)”, aggiungendo che “ogni attacco contro al-Aqsa è da considerarsi un’aggressione contro la nazione e i suoi luoghi sacri”. “Sostenere al-Aqsa sul livello politico è una prerogativa, ma ciò non può avvenire solo attraverso le dichiarazioni e gli avvertimenti, bensì, vi è la necessità di intraprendere dei passi concreti e di unirsi intorno alla causa. Prendere una posizione decisa e seria e adottare un atteggiamento positivo sono elementi indispensabili per porre fine alla prepotenza e l’arroganza israeliana” ha affermato la fondazione.

Nella sua dichiarazione, diramata in occasione del 44° anniversario del rogo di al-Aqsa, la fondazione ha sottolineato che in tale ricorrenza si sta assistendo ad un crescendo di appelli, lanciati da ambienti ebraici estremisti, per la spartizione della moschea e la costruzione del Tempio sulle sue rovine. “Ciò avverrebbe tramite l’alterazione della storia e la geografia, il furto dei reperti e gli scavi. Tutti questi elementi impongono alla nazione araba e islamica, popoli e governanti compresi, e a tutto il mondo libero di intraprendere dei passi decisivi per affrontare questi tentativi, prima che vengano attuati”, ha aggiunto.

La fondazione ha sottolineato che le autorità di occupazione stanno perpetrando le loro violazioni contro la moschea di al-Aqsa, “per minare la sua identità islamica e il suo status simbolico e religioso”. Ha quindi fatto riferimento ai preparativi israeliani per edificare una sinagoga all’interno delle mura della moschea e costruire un nuovo insediamento nel quartiere musulmano della città vecchia. Ha anche indicato le altre aggressioni israeliane contro il luogo Santo, circondato da giardini biblici e centri ebraici, e diventato meta per i turisti, con il pretesto del turismo straniero.