Pulizia etnica a Gerusalemme: 2 famiglie palestinesi costrette a demolire le loro 4 case

Gerusalemme/al-Quds-PIC e Quds Press. Lunedì, le autorità di occupazione israeliane (IOA) hanno costretto una famiglia palestinese ad abbattere due case a Gerusalemme, portando a quattro il numero delle abitazioni demolite nella città santa nella stessa giornata.

La famiglia Obaid è stata costretta ad auto-demolire le sue due case nella cittadina di al-Isawiya, a Gerusalemme est, per evitare le pesanti multe israeliane.

Fonti della famiglia hanno affermato che le due case erano state costruite cinque mesi fa su un’area di 200 metri quadrati per un costo totale di 100.000 dollari.

Tuttavia, un ordine israeliano ha costretto la famiglia a fermare la costruzione e a demolirle.

Poche ore prima, le IOA avevano obbligato due fratelli palestinesi ad abbattere le loro due case nel quartiere di Jabel Mukaber, a Gerusalemme est.

I due fratelli sono rimasti senza casa insieme ai loro otto figli, e sono stati costretti a pagare 100.000 shekel (circa 32.000 dollari) di multa.

Sempre lunedì, le autorità israeliane hanno ordinato alla famiglia Salem di lasciare la propria casa nel quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme est.

Dopo che ONG di coloni israeliani avevano presentato un reclamo sulla proprietà, un tribunale israeliano ha stabilito che la famiglia, di 11 persone, inclusi quattro bambini, residente nel quartiere palestinese di Sheikh Jarrah, doveva essere espulsa con la forza entro aprile 2022.

Vivendo nella paura e nell’apprensione, la famiglia Salem attende un imminente sfollamento forzato dalla casa in cui vive dal 1951, che attualmente ospita tre generazioni.

Le ONG locali e i gruppi per i diritti umani hanno da tempo indicato una serie di pratiche e politiche israeliane a Gerusalemme volte ad alterare il rapporto demografico a favore degli ebrei, un obiettivo definito come “mantenere una solida maggioranza ebraica nella città”.

Secondo i gruppi per i diritti umani, l’espansione illegale degli insediamenti, la demolizione delle case palestinesi e le restrizioni allo sviluppo urbano sono alcuni dei modi principali utilizzati per realizzare questo obiettivo.

Gerusalemme est è occupata illegalmente secondo il diritto internazionale. La “grande distruzione e appropriazione di proprietà, non giustificata da necessità militari e compiuta illecitamente e arbitrariamente” costituisce una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra del 1949 ed è considerata un crimine di guerra, secondo lo Statuto di Roma del 1998 della CPI.