Fonti interne dichiarano che l’ANP ha approvato un piano per eliminare la resistenza a Jenin

Jenin-Quds Press. Fonti interne hanno rivelato le intenzioni dei leader della sicurezza dell’Autorità nazionale palestinese (ANP). È stata organizzata un’operazione, in particolare nelle aree del Governatorato di Jenin, che ha l’obiettivo di smantellare ed eliminare il maggior numero di gruppi di resistenza palestinesi. Un progetto simile al “piano Nablus” dello scorso ottobre.

Le fonti hanno riferito a Quds Press che “negli ultimi due giorni si sono tenuti incontri sulla sicurezza interna, alcuni a Ramallah e altri proprio a Jenin”.

Viene sottolineato che “agli incontri hanno partecipato il capo del Servizio di intelligence generale, Majed Faraj, il governatore di Jenin, Akram Rajoub, il ministro dell’Interno, l’ex capo del Servizio di sicurezza preventiva, Ziyad Hab al-Rih, il comandante dell’Agenzia per la sicurezza nazionale a Jenin, Muhammad al-Araj, e consiglieri per la sicurezza, guidati dal generale maggiore Ismail Jaber’’.

Le fonti affermano che “all’incontro, che si è tenuto domenica a Jenin, ha partecipato il segretario cittadino al-Fatah, Atta Abu Armilla, che ha presentato un’analisi approfondita riguardante i gruppi armati presenti a Jenin e nei dintorni, come le città vicine di Silat al-Harithiya, Burqin e Kafr Thane. Il Jihad islamico e Hamas sostengono queste cellule”.

Hanno sottolineato anche che “questi incontri sono avvenuti a meno di 48 ore dall’incontro presso la sede presidenziale tra il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, e i membri del movimento al-Fatah di Jenin. Abbas ha ordinato di impegnarsi immediatamente e fermamente per porre fine a qualsiasi tipo di azione armata nel governatorato”.

Le fonti hanno affermato inoltre che “gli apparati dell’ANP e i suoi servizi di sicurezza hanno adottato un nuovo approccio, basato sulla repressione di qualsiasi gruppo affiliato alla resistenza palestinese, indipendentemente dai suoi orientamenti politici. Questo modo di agire è dipeso anche dal sequestro del corpo di un giovane druso dall’ospedale Ibn Sina di Jenin, attribuito a giovani militanti di al-Fatah’’.

Gli incontri si sono conclusi con l’inizio vero e proprio delle operazioni, attuate dai servizi di sicurezza dell’ANP nella città di Nablus: alcuni combattenti dell’organizzazione chiamata “Tana dei Leoni” hanno consegnato se stessi e le loro armi, in cambio di somme di denaro e gradi nei servizi di sicurezza, con la promessa di ottenere in seguito l’amnistia dall’occupazione israeliana.

L’incontro ha visto la nascita di un comitato per negoziare inizialmente con i combattenti della resistenza affiliati al movimento al-Fatah. Sembra infatti che siano previste ulteriori operazioni contro altri gruppi della resistenza affiliati ad altre fazioni, in particolare la “Brigata Jenin” affiliata al movimento “Jihad islamico” e soprattutto le “Brigate al-Qassam” affiliate al movimento “Hamas”, che, secondo le fonti, si trovano nel campo profughi di Jenin.

Traduzione per InfoPal di G.B.