Forse in autunno nuovo piano USA per il Medio Oriente. Netanyahu contro soluzioni imposte a Israele.

 

Ha riportato ieri il Washington Post che il presidente Usa Barack Obama starebbe considerando l'idea di presentare un nuovo piano per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese. Il documento potrebbe essere pubblicato entro il prossimo autunno, e si sostiene sia basato sulle proposte avanzate dall'ex presidente Bill Clinton a Camp David nel 2000.

 

Il piano verrebbe presentato come un'iniziativa sul Medio Oriente, che colleghi l'obiettivo di risolvere le tensioni con Israele a quello d'isolare l'Iran, e cerchi di porre fine agli scontri nella regione.

 

Lo scorso 24 marzo, la Casa Bianca aveva già intavolato delle discussioni sulla presentazione di un nuovo progetto che si basasse sugli accordi raggiunti da Israele e dai palestinesi dieci anni fa a Camp David e a Taba.

 

James Jones, consigliere per la Sicurezza nazionale, partecipò alle discussioni insieme ad altri sei che l'avevano preceduto nella sua carica.


Obama, da parte sua, arrivò alla riunione un'ora dopo il suo inizio, chiedendo ai presenti di esporre le  proprie opinioni e idee per la pace in Medio Oriente. La maggioranza si dichiarò a favore di un nuovo piano americano.

 

L'amministrazione Usa è convinta che il conflitto non solo non possa essere ignorato – per il semplice fatto che s'intensifica con il passare del tempo e che le divisioni al suo interno si fanno via via più profonde –  ma stia anche accrescendo il potere dell'Iran e di “altri fondamentalisti”.


Intanto, il giornale israeliano Haaretz riferisce che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha espresso il proprio rifiuto nei confronti di qualsiasi sistemazione venga imposta a Israele. 

 

Netanyahu respinge in particolare l'idea di ritirarsi da Gerusalemme e dalle pianure palestinesi nella Valle del Giordano, ed esige un controllo israeliano permanente sulle frontiere e in varie parti della Cisgiordania occupata.

Altra richiesta fatta a Israele e respinta dal primo ministro è l'evacuazione delle colonie costruite nella stessa Cisgiordania e a Gerusalemme est, che anzi Netanyahu progetta di espandere.


Da parte sua, il vice ministro degli Esteri israeliano Dani Ayalon, parlando alla radio militare israeliana, ha ritenuto improbabile che gli Usa tentino d'imporre un piano per la pace, e quando anche lo imponessero “si aggiungerebbe ai motivi di tensione, e non alle soluzioni”.
 

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