Intervista con George Galloway- parlamentare britannico.
Istanbul, 15 November 2007
Dal Forum internazionale di Al-Quds
Il parlamentare britannico George Galloway lancia l’allarme: Gerusalemme è in pericolo.
Il capo del partito del Rispetto afferma che i negoziati inter-palestinesi sono vitali prima che quelli con chiunque altro.
Può commentare quanto sta accadendo a Gerusalemme – scavi, processo di ebraicizzazione?
"Il carattere di Gerusalemme, come centro delle tre fedi è minacciato fisicamente dagli scavi, e moralmente dalla violenza dell’occupazione di Gerusamme, materialmente dalla pulizia etnica a cui sono sottoposti i palestinesi, attraverso la fame e la povertà derivanti dall’assedio. Una delle cose che noi stiamo facendo, qui, in questo Forum, è di sollevare l’allarme sul pericolo che incombe su Gerusalemme. L’intera causa palestinese è in pericolo. Il pericolo è continuo, con l’occupazione violenta, la divisione del popolo palestinese e il silenzio di alcune e il tradimento di altri nel mondo arabo e islamico. Se non stiamo attenti, Gerusalemme sarà definitivamente persa".
Cosa si può fare per eliminare il pericolo? Cosa può fare la comunità internazionale?
"Lasciamo la comunità internazionale a più tardi. I negoziati inter-palestinesi sono vitali. Prima di quelli con chiunque altro, i palestinesi hanno bisogno di dialogare con loro stessi. Secondariamente, gli Arabi devono ritirarsi da questa farsa di Annapolis. Questa farsa è, nel migliore dei casi, senza significato, e, al peggio, un altro festival del tradimento, come Camp David. Come può accadere che i palestinesi stiano morendo di fame quando ci sono 1,7 miliardi di musulmani nel mondo? Com’è possibile che i palestinesi stiano nutrendosi con l’immondizia di Gaza? Il mondo islamico ha uomini e donne, soldi e potere".
Perché ha detto che dobbiamo lasciare la comunità internazionale a dopo?
"Perché, se gli Arabi e i musulmani non stanno facendo nulla, dovrebbe fare qualcosa la comunità internazionale? Ci sono molte nazioni che sono scomparse e sono ora nei musei. Se gli arabi e i musulmani non sono uniti per difendere e liberare la Palestina, perché dovrebbero farlo il Belgio e l’Olanda? I singoli cittadini del mondo possono proteggere Gerusalemme, ma i governi della cosiddetta comunità internazionale seguono la linea israelo-americana, perché è nei loro interessi".
Cosa può fare la gente quando è oppressa dai governi e non può dire una parola?
"Se il popolo iraniano fosse stato così fatalista, lo Shah do Persia sarebbe ancora al potere. Ma gli iraniani hanno scelto di pagare il prezzo della libertà. Se Hezbollah fosse stato così fatalista, Israele starebbe ancora occupando il sud del Libano".
Cosa si aspetta da questa conferenza?
"E’ piuttosto significativa questa conferenza. Prima di tutto, sono quasi 100 anno da quando i turchi e gli arabi sono stati separati. Secondariamente, si può affermare, dalla partecipazione alla conferenza, quanto importante sia per gli arabi rinnovare questo legame. Lo si può dedurre da quanto sia cara Gerusalemme a questa folla. Terzo, perché siamo in un momento di reale pericolo. Questa è la nostra risposta a Annapolis, alla debolezza e alla divisione, e abbiamo avuto un buon inizio. E’ molto importante anche il numero di religiosi cristiani e la presenza di Sayid Muhtashimi (consulente del presidente iraniano Ahmedinejad, ndr).