Forum internazionale di Al-Quds. Intervista a Ghannushi: No alla normalizzazione con Israele.

Ghannushi su Al-Quds: “Arabi e musulmani dovrebbero combattere con ogni mezzo la normalizzazione dei rapporti coi Sionisti”

Istanbul, 16 novembre 2007

Dal Forum internazionale di Al-Quds 

Tra i suoi principali ospiti, l’Al-Quds International Forum ha intervistato Sheikh Rashid Ghannushi, che risiede ora nel Regno Unito, ed è considerato uno dei più importanti attivisti islamici del Paese. Ghannushi, dopo aver terminato gli studi alla Sorbona di Parigi nei primi anni ’60, era ritornato in Tunisia. Qui, diede inzio alla sua attività di propaganda fra gli studenti dei licei tunisini, dalla quale nacque il movimento “Nahda”. Fu tra i principali fondatori della Conferenza Nazionale Islamica, che coniugò il pensiero nazionalista arabo con quello islamico; rientra anche tra i fondatori del Circolo per l’Autenticità e lo Sviluppo, un’istituzione incentrata sulla creazione di un dialogo tra musulmani e cristiani, e che a questo scopo riunisce al suo interno un gran numero d’intellettuali islamici ed occidentali.

Ecco la nostra intervista

Qual è la sua valutazione nei confronti della situazione di Gerusalemme?

"Nessuno può dirsi soddisfatto di quanto sta accadendo in Palestina, ad eccezione dei nemici dell’islam e dei palestinesi. Noi speriamo che coloro che si stanno dedicando alla causa palestinese mettano presto fine alle lotte interne, che la stanno ledendo in modo grave. Non mettiamo sullo stesso piano tutte le fazioni coinvolte nella lotta, ma chi si sente disposto a servire una causa ha sempre il dovere di prendere l’iniziativa per risolverla".

Qual è a suo avviso il significato di questo forum? Crede che porterà qualche cambiamento alla situazione di Gerusalemme?

"Questo forum è rivolto ai media e alle persone di tutto il mondo per richiamare la loro attenzione e far sì che si rendano conto di ciò che sta succedendo a Gerusalemme. Questo forum potrebbe essere la base per la creazione di un’istituzione che metta in pratica le raccomandazioni emerse dalla conferenza".

Quali ritiene che siano le raccomandazioni più importanti, o che cosa consiglierebbe di fare riguardo a questo problema?

"La raccomandazione più importante a cui consiglio a tutti di attenersi è combattere la normalizzazione a tutti i livelli. Arabi e musulmani dovrebbero combattere la normalizzazione dei rapporti coi Sionisti con qualunque mezzo, e dovrebbero inoltre fare pressione perché venisse adottata una strategia con la quale liberare la moschea di al-Aqsa. Se i governi degli stati della regione non se ne stanno occupando, allora dovrebbero rassegnare le dimissioni".

Che cosa prevede che verrà creato da questo forum rispetto alla questione di Gerusalemme? Pensa che porterà dei cambiamenti?

"La mia ambizione sarebbe che questo forum creasse un’istituzione per progettare e organizzare uno strumento con cui realizzare quanto è stato detto nella conferenza, al fine di proteggere Gerusalemme e la vita degli arabo-palestinesi che l’abitano. Questo forum deve anche assicurare la presenza nella città di Arabi e musulmani a tutti i livelli – umano, materiale, intellettuale ecc. – e fare pressione su Israele e sulle organizzazioni internazionali perché la città stessa non venga distrutta. La conferenza deve a sua volta dare priorità al problema della risposta da offrire alla distruzione di al-Aqsa. Un altro compito del forum sarebbe fare in modo che Arabi e musulmani si chiedessero cosa succederebbe alla comunità islamica se al-Aqsa fosse distrutta e sostituita dal Tempio Sionista".

Secondo lei, cos’ha in serbo la conferenza di Annapolis per la causa palestinese?

"Non dovremmo dipendere da queste conferenze per risolvere il problema palestinese, dato che non portano mai nulla di buono alla Palestina o a Gerusalemme. Al contrario, siamo convinti che ne ricaveremo soltanto nuove concessioni, senza ricevere in cambio alcun risarcimento".

 

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