Forum sui prigionieri palestinesi in Algeria

Algeri – al-Akhbar, Jaza'iress, InfoPal. A pochi giorni dall'inaugurazione del Forum sui prigionieri palestinesi (Multaqa nasrah al-asra al-filistiniyah), organizzato dal Comitato arabo internazionale per i prigionieri (5/6 dicembre, Algeri) iniziano a delinearsi protagonisti, contenuti e altri dettagli sulle modalità di svolgimento.

Una lunga discussione aveva preceduto la decisione finale sul foro più adatto per ospitare l'iniziativa.
Inizialmente, in seno ad un incontro svoltosi all'Hotel Bristol di Beirut, si era profilata l'opzione europea, esclusa a conclusione della riunione quando era emersa un'altra priorità.

“Chiamare in causa le responsabilità dei Paesi arabi sulla sorte di detenuti e prigionieri palestinesi nelle prigioni isareliane, anche in coerenza con i propositi emersi dal Summit arabo in Siria nel 2008, quando i leader arabi si erano impegnati a dare corpo a detta responsabilità”.

In attesa di ricevere le ultime conferme, ci sono già interventi, interviste e commenti sulla stampa internazionale mentre è stata resa pubblica la sede del Forum quale quella del Partito di liberazione algerino.

La sponsorizzazione mediatica ha ricevuto buona parte dei finanziamenti: il ruolo di coordinamento mediatico internamente e con l'estero è stato rilasciato al quotidiano Sawt al-Ahrar.

Inoltre, si è esclusa la presenza del partito del Polisario, stando alla stampa locale “con tutta probabilità , per non creare commistioni con la realtà dei campi sahrawi a Tindouf o nel Sahara occidentale”, sebbene il Marocco guardi con apprensione ai preparativi temendo che realtà a sostengo della causa sahrawi possano comunque partecipare al Forum per guadagnare solidarietà internazionale.

Dopo le prime comunicazioni alla stampa, il presidente del Comitato, 'Abdel 'Aziz as-Sayyid riconferma la presenza di centinaia di specialisti e attivisti e svela che uno degli obiettivi dell'incontro sarà la creazione di un organo preposto a studiare e a seguire la cronaca sui detenuti e a mantenere un coordinamento proficuo con le realtà internazionali imputate ad intervenire.

Uno spazio particolare, rilasciato ad un comitato scientifico, sarà dedicato ai detenuti scomparsi, “mentre”, continua as-Sayyd, “alla fine del Forum, sarà prodotto una documento o 'Dichiarazione di Algeri' contenente posizioni o dichiarazione d'intenti, decisioni e raccomandazioni per una risoluzione alla piaga dei prigionieri palestinesi nelle carceri di Israele”.

Affianco alla casistica palestinese, si ascolteranno alcune testimonianze di cittadini algerini prigionieri dei francesi e si metteranno a confronto le varie esperienze di detenzione.

Come già riportato, lo stato dei cittadini giordani detenuti politici in Israele riceverà uno spazio a sé ed é attesa un'importante presenza di attivisti dal Regno Hashemita.

Intanto il Forum approda anche nei colloqui bilaterali tra alcuni Paesi arabi; ieri, il presidente algerino 'Abdelaziz Bouteflika ha incontrato l'emiro del Qatar, lo Shaykh Khalifah bin ath-Thani.

I due presidenti, non avrebbero discusso unicamente di rapporti tra i rispettivi Paesi, stando ad alcune indiscrezioni rilasciate da 'Abdelali ar-Razzaqi, docente di Scienze politiche all'Università di Algeri, si è affrontata anche la questione di detenuti e prigionieri palestinesi nelle prigioni dell'occupazione israeliana e si è parlato di riconciliazione palestinese.

Pur mettendo in chiaro che nessuno dei due Paesi abbia intenzione di sostituirsi al ruolo di mediatore detenuto dall'Egitto, ieri le parti avrebbero manifestato la volontà politica di intervenire nel processo di riconciliazione nazionale palestinese, stabilendo di volgere – se dovesse essere opportuno – verso Il Cairo.

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