Forze israeliane demoliscono a Hebron struttura e cisterna agricola

409934CHebron-Ma’an. Martedì le autorità israeliane hanno distrutto una cisterna d’acqua e demolito una costruzione a Idhna, città nella zona meridionale della Cisgiordania, vicina a Hebron; entrambe le strutture erano state costruite “abusivamente” nell’Area C, cioè quel 60% di suolo della Cisgiordania sotto il controllo civile e militare d’Israele.

L’amministrazione della città di Idhna ha dichiarato in un comunicato che i bulldozer israeliani, scortati da diverse jeep militari, hanno demolito una cisterna d’acqua per coltivazioni di circa 500 metri quadrati e un’altra “stanza agricola”; entrambe le strutture erano di proprietà di Moussa Ahmad Muhammad Farajallah, residente nella zona di Uyoun al-Bass.

Il comunicato aggiunge che Farajallah aveva già un processo in corso dal 2011 per le due strutture presso un tribunale israeliano, e che lo stesso è rimasto “scioccato” da tali demolizioni, perché fatte senza alcun preavviso.

Un portavoce del COGAT, l’organo israeliano che gestisce l’attuazione delle politiche nei territori palestinesi, ha confermato l’avvenuta demolizione affermando che “è stata eseguita dopo aver presentato la documentazione necessaria e in un sopralluogo, avvenuto solo pochi giorni fa, è stato comunicato al proprietario che l’edificio sarebbe stato abbattuto. Vorremmo far notare che allo stesso era stato più volte chiesto di consegnare una pianta dettagliata per esaminare la possibilità di regolarizzare le strutture costruite abusivamente, ma questo documento non è mai stato consegnato e quindi si è proceduto con la demolizione”.

Tutti gli edifici dell’Area C, che siano di proprietà israeliana o palestinese, si trovano sotto la giurisdizione dell’Amministrazione civile d’Israele, la quale ha il completo controllo su tutte le questioni che riguardano lottizzazione e permessi di costruzione.

L’Amministrazione concede pochi permessi, quindi in pratica quasi tutte le richieste di costruzione presentate da palestinesi vengono rifiutate.

Quest’anno gli abbattimenti di strutture e di case palestinesi nella Cisgiordania e a Gerusalemme Est hanno avuto un incremento mai visto prima, e di fatto ci sono state più demolizioni nella prima metà del 2016 di quante non ve ne siano state in tutto il 2015.

Secondo un documento dell’ONU dall’inizio del 2016 a oggi, a causa delle demolizioni nei territori occupati, sono stati sfollati 1.569 palestinesi – tra cui 239 a Gerusalemme Est – contro i 757 sfollati durante tutto il 2015.

Traduzione di Simona Pintus