Forze israeliane disperdono le proteste in Cisgiordania, dozzine di feriti

pirhayati20130419194557357Betlemme-Ma’an. Nella giornata di venerdì 2 aprile, dozzine di persone sono rimaste ferite dopo che le forze israeliane erano intervenute per disperdere le manifestazioni di protesta organizzate in Cisgiordania.

Durante la manifestazione che, con cadenza settimanale, si tiene al villaggio di Nabi-Salih in segno di protesta contro le annessioni territoriali israeliane, 5 persone sono rimaste ferite a causa dell’uso di proiettili di gomma, mentre molte altre hanno accusato malori provocati dall’inalazione di gas lacrimogeno.

I soldati israeliani hanno aperto il fuoco sui manifestanti non appena questi si sono diretti verso le terre confiscate. Alcuni dei partecipanti alla marcia di protesta hanno risposto lanciando pietre ai militari dell’occupazione.

A Bil’in una persona è rimasta ferita e molte altre hanno subito le conseguenze dell’inalazione di gas lacrimogeno a causa dell’intervento militare israeliano mirato a disperdere la manifestazione indetta sia per festeggiare il recente accordo sulla riconciliazione nazionale che per sostenere la causa dei prigionieri palestinesi.

I partecipanti hanno marciato in direzione del muro che segna il confine con lo stato d’Israele innalzando bandiere palestinesi prima di essere bersagliati dal fuoco dell’occupazione. Mohammad Faris Yassin, 20 anni, è rimasto ferito ad una coscia dopo essere stato colpito da una granata di gas lacrimogeno.

Una manifestazione è stata organizzata anche presso il villaggio di al-Masara, a sud di Betlemme: ai partecipanti, sotto la minaccia dell’arresto, è stato impedito l’accesso alla statale 60.

Il movimento di resistenza non-violenta rappresenta un elemento chiave nella lotta palestinese contro l’occupazione israeliana.

Le proteste pacifiche organizzate in Cisgiordania hanno spesso scatenato reazioni violente da parte delle forze israeliane.

Traduzione di Giuliano Stefanoni