Diversi altri palestinesi sono rimasti soffocati a causa dei gas lacrimogeni in seguito allo scoppio di scontri tra palestinesi e forze israeliane, durante la marcia commemorativa per il 25° anniversario del massacro nella moschea di Ibrahimi.
Scontri sono scoppiati a al-Shuhada street e nelle aree di Bab al-Zawiya, nella città di Hebron.
Il 25 febbraio 1994, il colono israeliano Baruch Goldstein aprì il fuoco contro i fedeli musulmani della moschea, uccidendo 29 persone e ferendone oltre 120. Un accordo del 1997 divise Hebron in aree di controllo palestinese ed israeliano; anche la moschea Ibrahimi venne divisa, trasformandone una parte in sinagoga, conosciuta dagli ebrei come Tomba dei patriarchi.
La Moschea Ibrahimi è entrata nell’Area H2, controllata dall’esercito israeliano, che comprende anche il resto dell’antica città vecchia e di quella che una volta era la fiorente al-Shuhada street, che ora è solo un via di negozi e case chiuse.
Circa 800 coloni notoriamente aggressivi ora vivono sotto la protezione dell’esercito israeliano nella Città Vecchia, circondati da oltre 30.000 palestinesi.