Gaza – Palestine Chronicle. Di Mahmoud Nasser. Bloccati all’interno dei confini altamente militarizzati della Striscia di Gaza sotto assedio, i pescatori palestinesi si riversano in mare proprio come tutti gli altri, in modo che possano, anche se momentaneamente, sentirsi in qualche modo liberi.
Qui, i bagnanti si sentono liberi mentre nuotano. Non sentono alcun limite, grazie alla vastità del mare.
I pescatori, invece, vivono il mare in un modo completamente diverso.
Possono avventurarsi in mare solo con le loro piccole barche e gommoni, entro 6 miglia nautiche. Se osano andare oltre, a volte senza volerlo, rischiano di tornare a riva feriti o addirittura morti, invece che con i pesci.
I pescatori di Gaza vengono derubati persino dell’illusoria sensazione di libertà che il mare può offrire.
La loro vita è estremamente pericolosa, ma la vivono con grande coraggio e resilienza, come il resto dei due milioni di abitanti di Gaza.
L’età non conta per loro: giovani o vecchi che siano, lavorano molto duramente, faticando semplicemente per sfamare le loro famiglie.
A Gaza i soldi non sono facili. Qui anche respirare non può essere dato per scontato.
Questi non sono semplici pescatori, sono i guerrieri del mare, della vita.
Combattono la crudele occupazione israeliana semplicemente esistendo. Combattono il mare potente e lottano per sopravvivere. La loro storia è la storia di Gaza, della Palestina.
(Foto di Mahmoud Nasser).