Gaza-InfoPal. Kayed al-Ghoul, membro del Comitato Centrale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), e responsabile della sua sede nella Striscia di Gaza, ha affermato che le iniziative politiche non hanno alcuna possibilità di successo, vista la direzione del governo Netanyahu. Quest’ultimo probabilmente tornerà dopo le prossime elezioni con elementi ancora più estremisti, e continuerà a sfruttare i negoziati come copertura per espandere le attività di insediamento e ebraicizzazione, minando il successo di qualsiasi iniziativa politica, potenzialmente utile ad ottenere i diritti dei palestinesi.
Martedì 15 gennaio, in un’intervista rilasciata all’emittente Sawt al-Sha’ab (Voce del Popolo), al-Ghoul ha considerato l’iniziativa di pace europea, della quale si è parlato recentemente, “un ritorno al punto di partenza”, aggiungendo che essa concede più tempo all’occupazione per attuare pienamente i suoi progetti nei territori palestinesi.
Egli ha invitato la leadership palestinese a non scommettere su questa iniziativa, e a non cedere alle pressioni per tornare ai negoziati, esortandola, invece, a considerare l’Onu, come un campo di battaglia politica contro l’occupazione, e a ritenerlo responsabile per l’esecuzione delle proprie risoluzioni a favore del popolo palestinese.
Per quanto riguarda la riconciliazione nazionale, e le notizie trapelate dai media, circa alcuni ostacoli relativi a questioni di sicurezza, e nello specifico, la richiesta avanzata da Abbas per sciogliere i gruppi militari operanti nella Striscia di Gaza, al-Ghoul ha ritenuto che queste notizie confermerebbero che legare la riconciliazione al ripristino delle istituzioni dell’Anp, con tutti i suoi limiti, significa che gli ostacoli restano ancora e continueranno ad emergere a causa di interessi, sorti proprio a causa dello stato di divisione, che se non vengono presi in considerazione, rischiano di portare al fallimento, in qualsiasi momento, tutto l’accordo.
Egli ha richiamato l’attenzione sul fatto che Israele, che insiste ad applicare le condizioni imposte dal Quartetto internazionale su qualsiasi governo di unità nazionale palestinese, oltre al fatto che esso potrebbe ostacolare lo svolgimento delle elezioni in Palestina, preme per far fallire gli sforzi atti a porre fine alla divisione.
Al-Ghoul ha concluso affermando che l’accordo di riconciliazione deve essere applicato per intero, parallelamente con la ristrutturazione di tutto il sistema politico palestinese, su una base democratica, e partendo dal fatto che il popolo palestinese vive ancora in una fase di liberazione che impone l’adozione un programma nazionale comune, costruito sui capisaldi palestinesi, e aperto a qualsiasi tipo di lotta per ottenere i diritti legittimi.