Fplp: resistenza, come risposta al terrorismo israeliano, al posto di una pacificazione errata

Gaza-Quds Press. Secondo un membro dell’Ufficio politico del Fronte popolare per la liberazione della Palestina a Gaza, Jamil Mizhar, “è naturale che la Resistenza risponda all’occupazione militare sionista fintanto che questa perdurerà sul suolo palestinese, e che userà il terrorismo, quotidianamente, contro il popolo palestinese con svariati mezzi e con le armi di fattura americana”. 

Così Mizhar ha commentato il 14 marzo in un comunicato che è stato trasmesso dall’Ufficio informativo del Fronte popolare, e ha spiegato che “la risposta della Resistenza attraverso centinaia di lanci di missili sui siti e sui luoghi usurpati dall’occupazione sionista è una risposta dovuta ed è la più efficace contro il terrorismo sionista, che sta eseguendo un’azione di contrappeso al terrore, lontana dalla politica di pacificazione con l’occupazione militare che si è dimostrata nel concreto, con i fatti di sangue ai danni dei palestinesi, una politica errata, che viene sfruttata per continuare con le ostilità e i crimini”.

Mizhar rinnova l’appello del Fronte per la formazione di un fronte di resistenza armato che riunisca tutte le ali militari delle cellule della Resistenza palestinese e perché la sua missione sia conforme alle tattiche della resistenza mirate a reagire all’occupazione per quanto riguarda la sua posizione, la sua salvaguardia, la sua estensione e le sue specificità, in particolare sottolinea la necessità di formulare una strategia di resistenza nazionale unificata e unita al suo interno, perché senza queste caratteristiche non sarebbe possibile affrontare o vincere il nemico sionista.

Afferma inoltre Mizhar che “il Fplp e tutti i combattenti di ogni suo gruppo non mancheranno di resistere, e non permetteranno che l’occupazione sionista isoli gli organi vitali della fazione palestinese”.

Traduzione di Laura Salaris