Fratellanza Musulmana: 7 vittime tra i nostri sostenitori e 1500 feriti

Il Cairo-Quds Press. Libertà e Giustizia, partito della Fratellanza Musulmana egiziana, ha confermato il decesso di sette dei suoi membri negli scontri scoppiati tra sostenitori e oppositori del presidente Mohammed Mursi, di fronte al palazzo presidenziale. Le vittime si aggiungono al giornalista del quotidiano al-Fajr, clinicamente morto, mentre il numero dei feriti è salito a 1.500. 

Il partito ha annunciato i nomi di alcune vittime, tutte colpite da armi da fuoco: Mohameed Khalaf ‘Issa, Mohammed Mamdouh al-Husseini, Mahmoud Ahmed Ibrahim, Mohammed Salam e Abdullah Nassar, oltre a due casi di morte di clinica. 

Dal canto suo, l’ex guida suprema della Fratellanza Musulmana, Mohammed Mahdi ‘Akef, ha affermato che la crisi provocata dal decreto costituzionale di Mursi verrà superata a breve, aggiungendo che i sondaggi confermano il sostegno del popolo egiziano al presidente e alla stabilità. 

In un comunicato stampa, ‘Akef ha smentito che il popolo egiziano possa essersi diviso intorno alle decisioni del presidente, dichiarando: “Apparentemente l’Egitto è diviso, ma in realtà, i sondaggi mostrano che il popolo è unito dietro alla sua leadership legittima”. 

L’ex guida suprema si è detto fiducioso nella capacità dell’Egitto di superare la crisi attuale, scatenata a seguito della dichiarazione costituzionale emanata da Mursi due settimane fa. Egli ha dichiarato: “La situazione non preoccupa, l’Egitto è un grande paese e supererà questo momento”. ‘Akef ha ritenuto che la recente decisione di Mursi rifletta la sua volontà di stabilire lo Stato delle istituzioni e della legalità. 

L’ex guida suprema della Fratellanza, che si dimise dalla sua posizione tre anni fa, si è detto a favore “della stabilità e alla  concessione di una possibilità al presidente eletto”, e ha aggiunto: “Io sono contro i disordini e il caos, Dio darà la vittoria a questo popolo, ed è per quello che Mursi ha vinto le elezioni, gli egiziani potranno stare tranquilli”. 

‘Akef ha accusato “gli spettri e i resti dell’ex regime che non vogliono un Egitto stabile” di tramare per trasmettere un’immagine distorta della società egiziana.

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