Free Gaza, ‘Feel Free’.

"FEEL FREE"

Di Joe Fallisi

L’altra notte non abbiamo mai dormito io, Greta, Mary e Osama. 
Eravamo qui in albergo in attesa della prossima telefonata da 
Dignity, ripartita di sera, con la Luna sempre crescente, per il suo 
secondo viaggio, ovvero per la terza missione di Free Gaza. Portava 
il suo carico di nuovi passeggeri.
Fra di essi 11 parlamentari europei non conformisti – di cui uno, 
Fernando Rossi, a suo tempo rifiutatosi di votare i crediti di 
guerra, ha concluso quest’anno la sua attività di senatore ancora 
prima di maturare la relativa pensione… cosa che ai suoi (ex) 
colleghi della Casta dev’essere sembrata incredibile, mostruosa… 
Tutto procedeva bene, il mare era quasi liscio. All’alba, al confine 
delle acque internazionali, come già era successo a noi, ecco 
arrivare dall’orizzonte velocissime due navi dell’entità, questa 
volta quasi ai fianchi della nostra. Si mettono in contatto radio, 
chiedendo la lista dei viaggiatori. L’impareggiabile Huwaida Harraf 
risponde loro di consultare www.freegaza.org… troveranno tutti i 
nomi e cognomi. Aggiunge con la sua vocina gentile: "Feel free to 
make a donation", "Sentitevi liberi di fare una donazione"… Un 
suono neandertaliano, a metà fra il vomito e la risata, erompe 
dall’altra parte… poi… come d’incanto, Dignity si ritrova sola 
nel suo cammino e va incontro alle barche in festa che stanno venendo 
ad accoglierla. Sì, Free Gaza è di nuovo nella Striscia. Questa 
volta ha portato tre apparecchiature scanner per l’esame della spina 
dorsale, di cui hanno urgente bisogno all’ospedale Shifa. Tornerà a 
Larnaca l’11 novembre. Già stanno chiamando da tutto il mondo per 
partecipare ai prossimi viaggi… Se il primo è stato il più pazzo e 
il secondo quello, forse, più pericoloso, il terzo è la conferma che 
stabilisce a tutti gli effetti un precedente impossibile da ignorare 
in futuro. Per gennaio è programmata una nave di… musicisti!… che 
felicità riabbracciare i miei amici palestinesi!… E Vik, capitano 
coraggioso, il cui impegno quotidiano nella difesa dei pescatori 
diventa sempre più duro… Oggi le navicelle hanno subito di nuovo un 
attacco criminale. E’ ormai certo: i sionisti coi loro cannoni 
ultrapotenti non sparano solo acqua mista alle deiezioni, ma anche 
schifezze chimiche, al punto che i militi indossano ormai, durante 
queste belle imprese, apposite tute e maschere. Gli amici hanno 
raccolto dei campioni di ‘sto liquido e verrà fatto analizzare. Ce lo 
raccontava in diretta da una delle due barche dei pescatori, con 
mille interruzioni dovute alla situazione precaria, David 
Schermerhorn. Ecco il nuovo che esiste negli Stati Uniti, altroché 
Barack Obama (già ormai completamente nelle spire della Lobby, senza 
l’approvazione della quale, del resto, MAI sarebbe  arrivato alla 
presidenza – né potrà mantenerla)!… E’ un anziano signore, quasi 
ottantenne, che dimostra vent’anni di meno. Abita con la numerosa 
famiglia in un’isoletta dello Stato di Washington e ha deciso di 
dedicare la sua vecchiaia a una causa giusta. Siccome conosce bene il 
mare, sin dall’inizio dell’avventura di Free Gaza offre da volontario 
la sua collaborazione preziosa. Non ha mancato nessuno dei tre 
viaggi. E il terzo non sarà di certo l’ultimo. Ti saluto, grande 
David… che gli dei del Mediterraneo ti siano propizi.

Joe Fallisi
Larnaca, domenica 9 novembre 2008

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