Freedom Flotilla: danneggiate le navi Svendoni, Eleftheri Mesogeios e Rachel Corrie, sotto sequestro in Israele

Da http://www.digitalflotilla.org/en/news/news/70-ships-damaged?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter?70fe8c40?35448680

Due giorni fa sono ritornati in Grecia i due ispettori inviati in Israele a esaminare le navi greche della Freedom Flotilla, la “Eleftheri Mesogeios” e la “Sfendoni”.

Sia le due imbarcazioni sia la nave cargo “Rachel Corrie” – tutte e tre sequestrate subito dopo l'assalto mortale del 31 maggio 2010 – sono state trasferite a Haifa, nei pressi di una base militare. Il resto delle navi della spedizione rimane ad Ashdod (tranne le navi turche, già restituite alla Turchia, ndr), dove furono condotte in seguito all'attacco.

Le ispezioni sono state però influenzate dalle pesanti pressioni degli israeliani. Il margine di tempo dato agli ispettori per ogni nave era infatti minimo: tra l'ora e mezza e le due ore. L'accesso alle navi è stato permesso soltanto via mare, poiché la via di terra era bloccata dai militari.

La “Eleftheri Mesogeios” è quella che si trova nelle condizioni peggiori. Ogni punto della nave è stato perquisito barbaramente, e le macchine e le attrezzature di navigazione sono gravemente danneggiate. Da quel che è possibile osservare nelle foto, anche una parte degli aiuti umanitari (mattoni e farmaci) è stata distrutta. Persino le cassette degli attrezzi (!) sono state svuotate.

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Lo stato della “Sfendoni” appare migliore.

 

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Dalle macchine delle due imbarcazioni sono stati prelevati dei campioni di olio e carburante, che verranno analizzati nei laboratori in Grecia. Le prove riportate dagli ispettori (foto e video) saranno invece esaminate dai membri dell'equipaggio di entrambe le navi, per stimare i danni e valutare la situazione generale.

La “Eleftheri Mesogeios” e la “Sfendoni” durante l'ispezione

videoI due ispettori si trovavano nel porto di Haifa da domenica scorsa, inviati dalle compagnie a cui appartengono le due navi, che hanno intrapreso tutte le azioni necessarie sia presso il ministero degli Esteri greco che presso le autorità israeliane coinvolte. I continui ritardi causati dalla posizione di queste ultime sono motivo di grande preoccupazione per la riuscita del recupero delle imbarcazioni.

Dopo le richieste ripetute e insistenti dei rappresentanti dell'iniziativa “Ship to Gaza”, gli ispettori sono saliti sulla prima nave martedì mattina per condurre delle indagini tecniche, come ci è stato comunicato dagli agenti portuali autorizzati.

 

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