Atene, domenica 26 giugno.
E' stata una giornata di training informativi, quella appena trascorsa qui ad Atene, per i tanti passeggeri che tra pochi giorni si imbarcheranno sulla Freedom Flotilla 2 diretta a Gaza.
In particolare, il gruppo internazionale, formato da italiani, olandesi, norvegesi, tedeschi e di altri Paesi, che sarò a bordo della barca “Stefano Chiarini”, si è ritrovato in una sala, in un quartiere di Atene, per ascoltare
Ewa Jasiewicz, del Free Gaza movement, raccontare l'esperienza dell'attacco contro la Freedom Flotilla dell'anno scorso; i consigli sul tipo di atteggiamento assolutamente non-violento – fisico e verbale – da tenere durante la possibile aggressione israeliana. “Non reagite in alcun modo”, è stato il deciso suggerimento dell'attivista, “né con i fatti né con gli insulti”.
E' forte la consapevolezza che Israele sta usando ogni mezzo per fermare la flotilla, e che potrebbe mettere in atto un'aggressione violenta, come sta minacciando ormai da mesi. Tuttavia, c'è molto entusiasmo e determinazione, ben espresse da un anziano norvegese, che ha commentato: “Quando saremo in mare, avremo comunque vinto, che gli israeliani ci attacchino o no. Perché se questo accadrà, sarà una nuova sconfitta politica, diplomatica e alla sua immagine”.