Fronte islamo-cristiano: in declino l’economia di Gerusalemme.

Gerusalemme – Infopal. Il Fronte islamico-cristiano per la difesa di Gerusalemme ha esortato ieri la Lega Araba e l’Organizzazione della conferenza islamica a sviluppare un piano d’emergenza per rinforzare a tutti i livelli la saldezza dei gerosolimitani contro il serio intensificarsi delle pratiche di ebraicizzazione della loro città.

Il dott. Hasan Khater, segretario generale del Fronte, si è infatti appellato a queste due istituzioni perché intraprendano azioni che attenuino gli effetti della politica aggressiva sionista perseguita contro la Città Santa, avvertendo inoltre che il tempo non è a favore né della città né dei suoi abitanti.

Khater ha ricordato che l’Autorità di occupazione israeliana sta lanciando un grave attacco su larga scala contro i beni e le case palestinesi a Gerusalemme e minaccia di demolire più di 10.000 abitazioni ritenute abusive: con questo pretesto, sostiene Khater, è già cominciata la distruzione d’interi quartieri arabi, mentre ai loro ex-residenti viene negata la concessione di nuovi permessi di costruzione.

Il segretario generale ha poi sottolineato che il tasso di povertà tra la popolazione ha superato il 69% ed è ancora in crescita, grazie ai colpi mortali inferti dall’occupazione all’economia e agli aswaq (mercati) della Città Vecchia, molti dei quali sono stati chiusi.

Secondo Khater, anche l’interdizione della Città Vecchia a musulmani e cristiani, stabilita negli ultimi anni, avrebbe condotto a un significativo declino economico rappresentato dal calo del numero di acquirenti e consumatori. Il danno maggiore sarebbe però causato dalla quindicina di tasse imposte da Israele ai palestinesi.

Il dirigente del Fronte ha quindi avvertito che queste crisi scatenate dallo stato sionista non solo hanno trasformato le vite dei gerosolimitani in un inferno insopportabile, ma stanno anche costringendo molti di loro a fuggire dall’amara realtà che l’occupazione ha creato per loro.

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