Funzionario Onu preoccupato per la recessione prodotta da Israele in Palestina

Gaza – Agenzie. Il sottosegretario per gli Affari umanitari dell’Onu, Valerie Amos, ha dichiarato in conferenza stampa quanto ha avuto modo di esporre al Consiglio di Sicurezza:

“Le colonie israeliane in Cisgiordania e l’assedio su Gaza ne ostacolano seriamente uno sviluppo economico.
La decisione israeliana di smantellare il valico di Karni (al-Mintar), al confine tra Israele e Gaza, avrà ulteriori ripercussioni sulle possibilità commerciali del territorio palestinese assediato.
Questo stato dei fatti produrrà un impatto di recessione a Gaza piuttosto che di sviluppo.

“I regolamenti di edificazione e pianificazione di Israele nell’Area C sottopongono il 62% della Cisgiordania al pieno controllo di Israele.
Ma il regime israeliano detiene anche il pieno controllo su spazio aereo, acque territoriali, valichi di frontiera della Striscia di Gaza”.

A queste osservazioni sono seguite le preoccupazioni di Amos per la crescita di colonie israeliane in Cisgiordania, “situazione che ostacola e infierisce negativamente su sviluppo e accesso ai servizi di base per i palestinesi”, ha commentato.

Circa 500mila coloni israeliani vivono all’interno di oltre cento colonie illegali in Cisgiordania e ad al-Quds (Gerusalemme Est).

A questo si deve aggiungere la “crescente violenza dei coloni israeliani”, ha concluso il sottosegretario Onu.

Il regime israeliano è da tempo impegnato a censurare alla comunità internazionale la proprie attività coloniali in Palestina.

Agenzie:

Ma’an

PressTv

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