La Turchia gestisce l’assistenza umanitaria a Gaza. 50 camion di aiuti turchi nella Striscia

unnamedGaza-Memo. Giovedì 7 luglio, circa 50 camion che trasportavno aiuti umanitari turchi sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico israeliano di Kerem Shalom, secondo un funzionario di confine palestinese.

Mounir Ghalban, che supervisiona la parte palestinese del valico, ha dichiarato all’agenzia Anadolu che i camion che trasportavano – circa 2.000 tonnellate di aiuti umanitari – sono entrati nella Striscia giovedì mattina.

Secondo Ghalban, gli aiuti – che comprendono prodotti alimentari di base, carburante e abbigliamento – saranno stoccati nei magazzini gestiti da ministero degli Affari Sociali di Gaza, prima di essere distribuiti agli abitanti più bisognosi della Striscia.

Il valico di confine di Karem Abu Salaam, che collega Egitto, Israele e la Striscia di Gaza governata da Hamas, è l’unico valico commerciale per Gaza.

Lunedì 4 luglio, i primi quattro camion che portavano aiuti umanitari turchi sono entrati nell’enclave costiera attraverso Karem Abu Salaam. Questa prima spedizione di aiuti comprendeva giocattoli per i bambini, che sono stati poi distribuiti agli orfani palestinesi.

Nei precedenti commenti all’agenzia  Anadolu, Yusuf Ibrahim, sottosegretario del ministero degli Affari Sociali di Gaza, ha detto che nei giorni successivi erano attesi 400 camion carichi di aiuti alla Striscia.

Domenica 3 luglio, la nave di aiuti turca “Lady Leyla” ha attraccato nel porto israeliano di Ashdod con 11.000 tonnellate di aiuti umanitari – tra cui cibo, vestiti e giocattoli – destinati a Gaza.

Dal 2007, la Striscia di Gaza ha sofferto per il blocco congiunto israelo-egiziano che ha privato i circa 1,9 milioni di abitanti dell’enclave della maggior parte dei prodotti di base, in particolare cibo, carburante, medicine e materiale  da costruzione.

Rapporti ristabiliti

L’ultimo afflusso di aiuti turco a Gaza rientra nel quadro di un accordo firmato all’inizio di luglio tra Turchia e Israele, in cui i due partner hanno deciso di ristabilire le relazioni diplomatiche dopo sei anni.

Il primo ministro turco Binali Yildirim ha affermato che Tel Aviv aveva soddisfatto tutte le condizioni preliminari di Ankara per normalizzare i rapporti, che erano stati incrinati nel 2010 quando un commando israeliano aveva assalito una nave di aiuti turca diretta a Gaza.

L’attacco aveva provocato la morte di nove attivisti turchi e il ferimento di altri 30, uno dei quali è deceduto quasi quattro anni più tardi a causa delle ferite.

All’epoca, la Turchia aveva chiesto ad Israele di scusarsi ufficialmente per l’attacco, di indennizzare le famiglie delle vittime e di sollevare il lungo assedio alla Striscia di Gaza.

Nel 2013, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu espresse il proprio rammarico per l’incidente all’allora primo ministro (ora presidente) della Turchia Recep Tayyip Erdogan.

Secondo i termini dell’accordo della scorsa settimana per  normalizzare i rapporti, i due paesi si scambieranno gli ambasciatori e Israele pagherà 20 milioni di dollari a titolo di risarcimento alle famiglie delle vittime dell’ attacco alla flottiglia del 2010.

Israele ha anche accettato la richiesta della Turchia di mantenere una “presenza umanitaria” nella Striscia di Gaza assediata.

Traduzione di Edy Meroli