Funzionario palestinese: il corridoio marittimo è la soluzione per porre fine all’assedio di Gaza

Gaza-InfoPal. “L’assedio imposto sulla Striscia di Gaza si sta rafforzando giorno dopo giorno, alla luce della chiusura dei valichi commerciali ad esclusione di uno, che non assolve tutte le esigenze degli abitanti di Gaza”. Lo ha rivelato il parlamentare palestinese e presidente del Comitato popolare contro l’assedio, Jamal al-Khudari.

In un comunicato stampa scritto, diramato mercoledì 28 agosto, al-Khudari ha ribadito che l’assedio imposto su Gaza, la chiusura dei valichi e le restrizioni sul traffico marittimo e terrestre, sono tutti di responsabilità israeliana. Ha anche fatto riferimento all’imposizione di liste di merci vietate e le restrizioni sui movimenti dei pescatori palestinesi.

Ha poi spiegato che il progetto presentato dal Comitato popolare contro l’assedio, che consiste in un corridoio marittimo che collegherebbe Gaza al resto del mondo, attraverso la mediazione di un soggetto internazionale, sarebbe una delle possibili soluzioni utili per porre fine all’assedio.

Egli ha sottolineato che malgrado l’apertura parziale del valico di Beit Hanoun (Erez) al movimento dei pazienti e i passeggeri, l’occupazione limita il traffico a decine di persone, nonostante lo stesso valico sia in grado di garantire il passaggio di migliaia di viaggiatori.

Al-Khudari ha ribadito che porre fine all’assedio richiede di aprire tutti i valichi e permettere l’importazione e l’esportazione di tutte le merci, senza liste di divieti. Oltre a consentire la libera circolazione delle persone, riaprire il corridoio sicuro tra Gaza e la Cisgiordania e l’aeroporto internazionale di Gaza, e la realizzazione del progetto del corridoio marittimo.