Gaza: mille giorni di assedio |
09/03/2010 |
1000 giorni Il millesimo giorno di assedio è stato celebrato marciando verso la parete nord della prigione, Erez, e siamo arrivati così vicino alle torrette dei cecchini come mai prima di oggi, quasi da permettermi di chiedere un fiammifero per il mio sigaro ai soldatini di stagno israeliani. Domani ci s'incammina per il giorno 1001 più a Sud, sui terreni che una volta erano floridi di ulivi e frutteti e ora sono costretti incolti, per rivendicare il diritto dei palestinesi di camminare sulla loro terra e ricordare a chi vorrebbe Gaza piegata su se stessa che la resistenza qui è alla massima potenza. A 5 mesi di distanza nulla mia evasione dalla Striscia, a coloro che mi chiedono cosa trovo di mutato, rispondo che identici sono i confini della prigione ed eguale efferata è l'oppressione cinica dei secondini. Oggi i soldati israeliani non hanno sparato, mentre l'assedio non ne vuole sapere di calare il sipario e uccide col silenziatore da ormai mille e uno giorni. Restiamo Umani
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