In una dichiarazione, Al-Khodari ha rivelato che tale chiusura riflette il livello di sofferenza umanitaria causata dall’assedio, in quanto migliaia di lavoratori, ingegneri, contabili e tecnici hanno perso il lavoro.
“Questa situazione sta avendo un impatto terribile sull’economia palestinese e pericolosi effetti sulla vita di più di due milioni di residenti che sopportano l’oppressione a Gaza. Ha sottolineato Al-Khodari.
Ha anche fatto notare che l’85% dei residenti a Gaza vive sotto la soglia di povertà, il che riflette le bassissime condizioni di vita locali. Il Direttore ha anche confermato che l’occupazione israeliana impone ancora un fermo sulle esportazioni e le importazioni e anche molte restrizioni sull’entrata delle materie prime e ha enfatizzato che non ci sono state “misure pratiche” per diminuire l’assedio, come riportato dai giornali.
Al-Khodari ha affermato che il miglior modo per risolvere il problema a Gaza è quello di rimuovere l’assedio e chiedere a tutti i Governi e gli Stati del mondo di esercitare pressione su Israele in tal senso.
Traduzione per InfoPal di Alice Conte