La crisi umanitaria affrontata da Gaza ha intensificato altrettanto l’unica centrale elettrica nel territorio palestinese che ha smesso di funzionare dal 1° novembre a causa di una grave carenza di carburante.
Nei mesi recenti, la carenza di carburante ed elettricità a Gaza è peggiorata poiché l’esercito egiziano ha bloccato i tunnel che conducono nell’area costiera. Le gallerie sotterranee fungono da ancora di salvezza per la popolazione di Gaza composta da oltre 1,7 milioni di persone.
Nel frattempo, i dirigenti di Gaza hanno fatto sapere che le acque reflue si sono riversate nell’enclave assediata dopo che un impianto ha smesso di funzionare a causa della carenza di carburante.
L’impianto serve 120 mila cittadini. I dirigenti hanno affermato che le altre strutture potrebbero presto rimanere a corto di carburante durante le lunghe ore di black-out. Il comune di Gaza ha dichiarato lo stato di emergenza e gli esperti parlano di una crisi ambientale.
Gaza è stata sotto assedio d’Israele dal 2007, una situazione che ha reso i palestinesi dipendenti dalle merci proveniente dai tunnel.
La rete delle organizzazioni non governative palestinesi (PNGO), che rappresenta più di 130 organizzazioni civili, ha invitato la comunità internazionale a porre fine al continuo assedio israeliano.
Diverse organizzazioni per i diritti umani e gruppi civili hanno anche criticato l’esercito egiziano perché impedisce al popolo di Gaza di accedere alla maggior parte dei beni di prima necessità, come i materiali da costruzioni, i prodotti alimentari e il carburante.
Traduzione di Rossana Cannizzaro