Gaza, approvvigionamento idrico sotterraneo affronta grave crisi di salinità

Gaza – MEMO. L’approvvigionamento idrico sotterraneo della Striscia di Gaza sta affrontando una grave crisi a causa dell’aumento dei livelli di salinità e dell’inquinamento, secondo quanto riferito da Anadolu. Il problema è sorto in gran parte dal suo uso eccessivo.

“C’è un alto tasso continuo di caduta del livello delle acque sotterranee nella maggior parte delle aree della Striscia di Gaza”, ha dichiarato ai giornalisti Mazen al-Banna, dell’Autorità per la qualità dell’acqua e dell’ambiente, prima della Giornata mondiale dell’acqua. La giornata ricorre il 22 marzo ed è un’opportunità per sostenere la gestione sostenibile delle fonti d’acqua dolce.

Al-Banna, che dirige l’Unità di pianificazione e sensibilizzazione presso l’Autorità idrica, ha affermato che l’unica falda acquifera costiera di Gaza soddisfa più del 90 per cento del fabbisogno dei residenti del territorio. Ha avvertito che la percentuale di salinità nei pozzi della Striscia di Gaza è raddoppiato, arrivando a livelli che superano gli standard internazionali per l’acqua potabile. Così, il 98 per cento dell’acqua proveniente dai pozzi di Gaza è ora inadatta al consumo umano.

Il funzionario ha anche accusato Israele per l’introduzione di acque reflue nel bacino idrico sotterraneo di Gaza, a causa delle scarse infrastrutture, che inquinano l’acqua potabile.

“Lo Stato d’occupazione israeliano è pienamente responsabile per la crisi idrica nella Striscia di Gaza e per l’esaurimento delle sue acque sotterranee”, ha insistito il funzionario. “Evita il naturale deflusso laterale delle acque lungo i confini orientali, attraverso i suoi pozzi, e impedisce il deflusso delle acque superficiali durante la stagione delle piogge, attraverso le varie valli del territorio”.

Ha affermato che il blocco israeliano su Gaza, praticato dal 2006, rende impossibile l’importazione dei materiali necessari per creare progetti idrici e fognari. Al-Banna ha invitato la comunità internazionale a fare pressione su Israele per revocare l’assedio.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.