A Gaza, blocco, disoccupazione, disoccupati, sfide e alternative.

 

423038069Gaza – PIC«Avendo perso la speranza di trovare un lavoro nel privato o in un’ istituzione pubblica, ho deciso di creare qualcosa di nuovo». Così si esprime Ismael Saleh per mostrare il proprio spirito competitivo, la volontà di non mollare di fronte alla realtà del territorio della Striscia di Gaza sottomesso all’ingiusto blocco sionista.

Il giovane Saleh non lascia spazio all impossibilità, alla disperazione, alla depressione, non si lascia abbattere dalla situazione economica estremamente critica. La situazione nella quale vive la gioventù palestinese della Striscia di Gaza porta a tentativi per cercare di salvarsi dalla disoccupazione, dalla povertà e dalla disperazione.

Alcune statistiche pubblicate dal ministero dell’ Educazione Superiore mostrano che la Striscia di Gaza comprende 30 istituzioni di studi superiori che hanno lo scopo di inserire circa 2500 diplomati nel mercato del lavoro ogni anno. Le statistiche ufficiali confermano che il numero di diplomati attualmente supera i 150 mila individui.

Piccola resa

Saleh e suo fratello hanno creato un centro d’insegnamento. Tale creazione permette loro di avere un piccolo stipendio sicuro e allo stesso tempo di aiutare i più giovani.

Saleh racconta la propria esperienza a PIC: «Dopo i vani tentativi di trovare un lavoro per rendere la mia vita e il mio futuro più sicuri, ho deciso di creare il mio lavoro attraverso la formazione di un centro d’insegnamento. E attualmente io e mio fratello ci lavoriamo per poter poter permettere di mettere qualcosa sotto i denti alla nostra famiglia».

Saleh rinforza il sostegno scolastico di ogni singolo studente.

Nonostante il grande impegno richiesto, Saleh e suo fratello percepiscono uno stipendio minimo a causa della difficile situazione economica delle famiglie palestinesi.

Un’idea alternativa

Creare dei centri d’insegnamento e lavorarci è diventato un’opportunità alternativa per molti giovani diplomati. Esistono ormai più di 400 centri, dei quali solo il 70% sono autorizzati, secondo le statistiche del ministero dell’Educazione Superiore della Striscia di Gaza.

Un altro palestinese, dopo aver constatato il numero crescente di disoccupati e la difficoltà nel trovare un lavoro, ha deciso di diventare venditore ambulante di orologi.

Per un solo posto pubblico ci sono decine di migliaia di giovani che si presentano, racconta Ahmed a PIC.

Ismael e Ahmed fanno parte di queste migliaia di giovani della Striscia di Gaza che lavorano in altri ambiti rispetto alle loro specializzazioni. Il loro numero supera il 63,3%.

L’ingiusto blocco imposto sulla Striscia di Gaza è la ragione principale del peggioramento della situazione economica e del conseguente crescente numero di disoccupati: il tasso di disoccupazione è il più alto a livello mondiale.

Traduzione di Giulia Cazzola