GAZA CITY CIRCONDATA. I massacri continuano: 41 palestinesi uccisi ieri. Totale carneficina: 910 morti, 4100 feriti. La metà sono bambini.

 

Gaza – Infopal, 12 gennaio, ore 16. Le truppe israeliane hanno circondato Gaza City.

Le brigate della resistenza si stanno scontrando con le forze israeliane, nel tentativo di impedire una totale invasione della città. Gruppi di combattenti si sono appostati alle tre principali entrate.

Scontri sono in corso anche nei quartieri di Zaytoun e Tuffah.

Nel frattempo, continuano i bombardamenti aerei al fosforo bianco e dell’artiglieria contro le aree a nord, a sud e a est della città di Gaza.

Oggi a mezzogiorno, l’aviazione ha colpito “Palestine Square”, la piazza centrale di Gaza, facendo a pezzi due persone e ferendone una decina, per molte delle quali i medici sono ricorsi all’amputazione degli arti.Alle 13, è stata colpita la Torre at-Thafer.

Proseguono i bombardamenti anche contro il settentrione della Striscia di Gaza, in particolare contro i sobborghi di Al-Jarin, a  Jabaliya.

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Gaza – Infopal, 12 gennaio, ore 10,30. Prosegue per il 17° giorno consecutivo la carneficina israeliana nella Striscia di Gaza.

Gli aerei da guerra e l’artiglieria bombardano giorno e notte i civili dentro le case, le strutture e i centri palestinesi.

Questa notte, l’aviazione israeliana ha bombardato una casa nel quartiere ash-Shujaiyah, a Gaza, contemporaneamente, i colpi dell’artiglieria si abbattevano sulla stessa area: due palestinesi sono rimasti uccisi. Si tratta di Mohammad Junaidi e Wajih Mushtaha, due resistenti delle brigate al-Quds, ala militare del Jihad Islamico.

Altri tre palestinesi sono stati uccisi nella zona al-Jurn, al centro di Jabaliya: Musab Khader, Hussein Abu Sultan, e  Amal Allush, di 15 anni. Decine di altri sono rimasti feriti.

Ieri sera, gli aerei israeliani hanno attaccato il quartiere ar-Rimal, al centro della Striscia di Gaza: gli F16 hanno colpito il Ministero dell’Istruzione, danneggiandolo, e hanno ferito tre passanti.

Nuovo fronte. L’esercito israeliano ha iniziato una nuova tattica militare sul terreno, per stancare e disperdere le forze della resistenza palestinese nella Striscia di Gaza. In tarda notte, le forze di occupazione hanno dislocato molti carrarmati nella zona dell’ex colonia Nitsarim, a sud della città di Gaza, facendoli poi avanzare attraverso la costa, coperti dai massicci bombardamenti aerei e di mare. I carrarmati hanno proseguito l’avanzata fino ai bordi del quartiere di Taal al-Hawa, a sud-ovest della città di Gaza, ma hanno trovato una forte resistenza. Alle 5 del mattino sono stati costretti a ritirarsi e a ritornare nella zona dell’ex colonia.

Fonti palestinesi hanno confermato che attraverso l’apertura di questo nuovo fronte, l’esercito israeliano ha tentato di diminuire il numero dei resistenti che si oppongono all’invasione di altre aree – come Beit Lahiya, ash-Shujaiyah, a est della città di Gaza, il quartiere az-Zaitun, nella zona sud.

Le fonti hanno confermato che l’esercito israeliano ha tentato di costringere la resistenza a diminuire la sua presenza sui tre lati principali, per permettere alle forze di avanzare. Tuttavia, le brigate palestinesi hanno creato una linea difensiva sulla costa e sulle zone a sud-ovest della città di Gaza.

Il bilancio attuale della carneficina: 910 palestinesi uccisi.
In un collegamento telefonico di questa mattina con il corrispondente di Infopal, il dott. Mu’awiya Hasanen, direttore del servizio di pronto soccorso del Ministero della Sanità di Gaza, ha confermato che il numero dei morti provocati dalla continua aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza è salito a 910, mentre quello dei feriti ha superato i 4100, metà dei quali sono bambini.

Secondo le fonti mediche, sono 41 i morti di ieri, di cui 14 uccisi a seguito dell’attacco contro il quartiere di Taal al-Hawa, nell’area di Shaikh Ajlin, a sud della città di Gaza. I feriti sono decine.

Ieri sera, sono stati uccisi la madre del dirigente delle brigate an-Naser, Sharif Ziadeh, suo fratello e sua moglie incinta, mentre stavano accompagnando la donna in ospedale, per il parto.

Altri sei cittadini sono stati uccisi mentre si trovavano nelle loro case, nei pressi della moschea di Olu al-Azm, a Beit Lahiya: Haitham Yaser Maruf (12 anni), Fatima Mohammad Rushdi Maruf (16 anni), Khawlah Ahmd Ramadan Ghen (16 anni), sua sorellina (14 anni), Jihan Yaser Maruf (16 anni), e un’altra persona.

Sempre ieri sera, sono state uccise tre donne e una bambina, e altri due sono stati feriti, a seguito dell’attacco che ha preso di mira due case delle famiglie Maruf e al-Giban, a Beit Lahiya. Altri due cittadini sono stati uccisi a seguito del bombardamento contro Absan, a est di Khan Yunes.

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