Gaza entra nel 10° anno di blocco israeliano

palestinian-children-in-gaza-sitting-on-a-horsecartMemo. L’inizio del 2016 vede i Palestinesi della Striscia di Gaza entrare nel 10° anno di blocco israeliano del territorio, che si è aggravato col supporto egiziano. Il blocco è iniziato dopo le elezioni palestinesi del 2006, quando il Movimento di resistenza islamica palestinese, Hamas, vinse con una maggioranza schiacciante.

Organismi di controllo locali e internazionali descrissero le elezioni palestinesi come tra le più trasparenti mai registrate. In Palestina, però, sono ricordate con tristezza come le elezioni che hanno segnato la spaccatura politica interna e l’inizio dell’assedio di Gaza.

Le autorità israeliane hanno chiuso tutti i valichi sul  territorio, mantenendo aperto solo il valico di Erez (Beit Hanoun) per il traffico pedonale occasionale (ed è stato usato per intrappolare persone che cercano di attraversarlo), e Karem Abu Salam per alcune merci classificate e altamente regolamentate. L’Egitto ha mantenuto chiuso il valico di Rafah per la maggior parte del tempo. Nel 2015, è rimasto aperto solo 21 giorni; appena 10 mila Palestinesi sono stati autorizzati ad attraversarlo, tra i quali pellegrini, malati e studenti.

Le autorità israeliane hanno imposto severe restrizioni sui malati e sui loro compagni di viaggio attraverso Erez. Gruppi per i diritti umani hanno registrato l’arresto di molti pazienti o dei loro accompagnatori durante l’ingresso in Israele. Gli israeliani hanno tentato di ricattare le persone e farle diventare delatori in cambio del permesso di passaggio.

Quds Press ha riferito la carenza cronica di medicinali e di prodotti ospedalieri monouso. Il portavoce del ministero della Salute palestinese a Gaza, Ashraf al-Qidra, ha affermato che gli scaffali sono vuoti a causa delle restrizioni imposte dagli israeliani sulle persone e sulle merci che entrano e escono dall’enclave costiera.

Il deputato  indipendente, Jamal Al-Khodari, che è a capo di un comitato popolare che lavora per porre fine all’assedio, ha detto a Quds Press che Israele ha cercato di “legalizzare” il blocco e farlo durare più a lungo possibile, utilizzando tutti i mezzi possibili.

La situazione dei Palestinesi di Gaza ha suscitato un ampio sostegno popolare in tutto il mondo e sono stati fatti molti tentativi per rompere l’assedio via mare. Anche se alcune piccole imbarcazioni hanno fatto il viaggio nei primi anni, più tardi tentativi più ambiziosi sono stati fermati in acque internazionali dalla marina militare israeliana, spesso violentemente. Nel maggio del 2010, ad esempio, un commando israeliano ha intercettato la Freedom Flotilla. Nove cittadini turchi sono stati uccisi durante l’assalto ed altri sono stati feriti; uno è morto nel 2014 a causa delle ferite riportate. Le navi sono state trainate nel porto di Ashdod, in Israele, e tutti a bordo sono stati arrestati.

Durante l’assedio, Israele ha lanciato quattro grandi offensive militari contro la popolazione di Gaza, nel 2006, 2008/9, 2012 e 2014; quest’ultimo è stato il più distruttivo. E’ durato 51 giorni e intere zone di Gaza sono state rase al suolo dalle bombe israeliane; decine di migliaia di persone sono state sfollate.

La stretta dell’assedio e le guerre hanno distrutto l’economia palestinese a Gaza, ha detto a Quds Press il commentatore economico Maher Al-Tabaa. “Il tasso di disoccupazione a Gaza è del 42 per cento, con il blocco che aggrava la crisi economica”, ha spiegato. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il tasso di disoccupazione a Gaza è il più alto del mondo e ci sono più di 200 mila persone disoccupate a Gaza.

Al-Tabaa ha avvertito che se l’assedio di Gaza continua, la vita normale non sarà praticabile nel territorio nel 2016. Molte organizzazioni internazionali hanno formulato avvertimenti simili a causa degli effetti delle oppressive misure israeliane, che sono considerate come una punizione collettiva e sono illegali secondo il diritto internazionale.

Traduzione di Edy Meroli