Gaza. Dal nostro corrispondente, Mohammad Ahmad.
14 dicembre, “Ard al-Kutayibah”, Gaza city ovest: centinaia di migliaia di cittadini palestinesi della Striscia di Gaza tra affiliati e sostenitori hanno raggiunto il luogo delle celebrazioni del XXIII anniversario della fondazione del Movimento di resistenza islamica, Hamas.
Al loro arrivo, leader, ministri e altre personalità politiche del governo di Hamas hanno trovato la folla ad attenderli.
Un festival globale. Nonostante lo stato d’assedio dichiarato in seguito alla vittoria elettorale di Hamas e ai patimenti sofferti dalla popolazione di Gaza, l’anniversario ha mostrato come i sostenitori di Hamas siano ancora numerosi, se non in crescita.
L’apertura di Haniyah. In apertura, il premier della Striscia di Gaza, Isma’il Haniyah ha salutato la folla di presenti ai festeggiamenti, tutto il popolo palestinese da Gaza alla Cisgiordania, da al-Quds (Gerusalemme) a coloro che vivono nell’esilio.
Haniyah ha nominato anche Mohammed Abu Tir, deputato palestinese sul quale, pochi giorni fa, un tribunale israeliano ha decretato l’espulsione da Gerusalemme, sua città d’origine, deportandolo in Cisgiordania.
Nelle parole di Haniyah, i palestinesi di Gerusalemme riflettono la determinazione nella salvaguardia della città, fino al giorno in cui assurgerà a capitale dello Stato palestinese. E poi ancora, diritto al ritorno dei profughi e liberazione della Palestina, il lavoro condotto congiuntamente da tutte le fazioni palestinesi.
Sulle elezioni. “Assedio, pressioni, complotti, sia interni, sia esterni,non produrranno alcun riconoscimento di Israele – ha spiegato Haniyah -. Nonostante i tentativi di distorcere i risultati del 2005, noi siamo qui e oggi chiediamo all’Autorità nazionale palestinese (Anp) di porre fine alla collaborazione concessa a Israele nelle varie forme di repressione della resistenza in Cisgiordania.
Non è mancato l’invito rivolto a Fatah per riprendere il processo di riconciliazione nazionale.
L’augurio e l'apprezzamento delle fazioni. Nell’azione di Hamas è contenuto lo spirito di resistenza di ogni palestinese. Le gesta e le scelte della sua dirigenza, tra cui quelle dello Shaykh Ahmed Yassin, hanno avuto l’unico obiettivo di tutelare i diritti nazionali del popolo palestinese.
Tra gli altri commenti, è stato interessante l’intervento del leader del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp) Jamil Majdalawi, che ha personalmente rivolto ad Hamas gli auguri, complimentandosi per le modalità con cui conduce la resistenza.