Gaza, Giornata dell’Infanzia, centinaia di bambini marciano per chiedere la liberazione dei loro papà.

Gaza. Ieri sera, in occasione della Giornata palestinese dell'Infanzia, centinaia di ragazzi hanno marciato in direzione della Piazza del Milite Ignoto di Gaza e acceso candeline per chiedere il rilascio dei loro padri, detenuti nelle carceri israeliane senza il permesso di ricevere visite.

 

La processione è stata organizzata dal Comitato popolare contro l'assedio e dal Comitato nazionale per il sostegno dei detenuti.

 

I partecipanti hanno esposto cartelli che chiedevano il rilascio dei detenuti e foto dei padri in carcere – che alcuni di loro sono cresciuti senza aver nemmeno mai visto.

 

Israele impedisce infatti a ben 775 detenuti di vedere i propri cari dal 2006, ovvero da quando viene imposto l'embargo illegittimo alla Striscia di Gaza.

 

Farah al-Ghul, consigliere del ministero dei Detenuti di Gaza, ha inoltre rivelato che Israele tiene ancora rinchiusi almeno 330 minorenni, un atto che viola la legge internazionale e gli accordi internazionali sui diritti del minore.

 

Al-Ghul ha poi aggiunto che i ragazzini in cella sono sottoposti ad abusi continui, e ha sottolineato come sia dovere della comunità internazionale agire contro le violazioni israeliane ai danni dei detenuti in generale e dei minori in particolare.

 

Da parte sua, Jamal el-Khudary, parlamentare indipendente e membro del Comitato contro l'assedio, ha chiesto a Israele di permettere le visite ai detenuti di Gaza e di rilasciare tutti i minorenni in prigione senza alcuna precondizione.

 

“Quei ragazzi dovrebbero vivere nelle loro case, a scuola e nei centri ricreativi – ha affermato il deputato – Il loro posto non è dietro le sbarre di una cella di sicurezza, a sopportare continui abusi”.

 

El-Khudary ha poi commentato che anche i ragazzi di Gaza vivono in una grande prigione, poiché viene impedito loro di vedere i genitori in carcere.

 

Uno degli attivisti internazionali, che ha preso la parola durante il corteo, ha ribadito il diritto dei giovani palestinesi a vedere i loro genitori e a vivere la stessa vita dei loro coetanei di altri paesi, aggiungendo che la comunità internazionale non sta facendo quello che dovrebbe per dare il suo sostegno ai prigionieri e porre fine alle persecuzioni d'Israele ai loro danni.

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