Gaza: Una mostra espone prodotti vietati da Israele

Da InvictaPalestina. Nella Striscia di Gaza è stata organizzata una mostra per presentare più di mille oggetti a cui le autorità israeliane vietano l’ingresso nel territorio palestinese.

Dall’abito da sposa al biberon, passando per il sapone e i pannolini, i prodotti vietati hanno mostrato il grado di privazione e penuria affrontato dai palestinesi in questa enclave assediata. “Il blocco israeliano ha reso impossibile l’ingresso di prodotti di base”, ha detto Jamal al-Hudari, il leader del Comitato popolare nato per rompere il blocco che organizza la mostra.

“La mostra si propone di attirare l’attenzione del mondo sul blocco israeliano”, ha detto al corrispondente di Anadolu.

“Bottiglie, materie plastiche, attrezzature per piscine per bambini, apparecchi elettronici, giocattoli, abiti da sposa, cosmetici e materiali da costruzione di base.” Nell’elencare i prodotti esposti che hanno subito il divieto di entrata a Gaza, il responsabile palestinese ha svelato l’entità della crisi umanitaria e finanziaria in questo territorio palestinese tagliato fuori dal mondo.

Jamal al-Hudari ha sottolineato anche che il settore industriale di Gaza sta morendo. “Il blocco israeliano e il divieto delle materie prime essenziali hanno portato alla chiusura dell’80% delle fabbriche di Gaza”, ha affermato.

Il Coordinatore delle attività governative nei territori (COGAT), l’unità che dipende dal Ministero della Difesa israeliano responsabile delle attività di Israele nei territori palestinesi, aveva dichiarato che solo i beni umanitari potevano entrare a Gaza attraverso un meccanismo di controllo effettuato caso per caso.

Gli israeliani hanno giustificato questa decisione con i “palloncini e aquiloni incendiari lanciati da Gaza verso Israele”. “I prodotti autorizzati a entrare a Gaza sono cibo, medicine e forniture mediche”, aveva annunciato il COGAT in un comunicato.

Chiusura del valico di frontiera di Karam Abu Salem

Dopo aver chiuso il posto di frontiera di Karam Abu Salem a luglio, Israele la scorsa settimana ha vietato la fornitura di gas e carburante nelle case palestinesi.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu il 9 luglio ha annunciato la chiusura del valico di Karam Abu Salem, il solo modo che le merci commerciali hanno per poter entrare a Gaza.

“Applichiamo immediatamente misure molto severe contro Hamas”, aveva annunciato Netanyahu, affermando che la chiusura di Karam Abu Salem era una di queste.

Per rafforzare ulteriormente la presa intorno a Gaza, il 17 luglio, Israele ha ridotto la zona di pesca nelle acque di Gaza da nove a solo tre miglia nautiche.

A causa del blocco aereo, terrestre e marittimo imposto da Israele alla Striscia di Gaza dal 2006, circa due milioni di palestinesi soffrono di una grave crisi umanitaria. Gli abitanti di Gaza sono privati di prodotti e servizi di base.

Identificata come “la più grande prigione a cielo aperto del mondo”, Gaza è colpita da problemi legati all’elettricità che arriva solo per poche ore al giorno. Le infrastrutture e i servizi sanitari sono crollati e l’istruzione soffre a causa dell’instabilità e delle sanzioni.

Per mettere fine a questa crisi umanitaria e attirare l’attenzione del mondo intero sulle loro sofferenze, gli abitanti di Gaza si stanno mobilitando dal 30 marzo e protestano pacificamente vicino al confine con gli israeliani.

Da allora, oltre 150 palestinesi sono diventati martiri, crivellati dai proiettili dei cecchini israeliani e a migliaia sono stati feriti.

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte: https://www.aa.com.tr/fr/monde/gaza-une-exposition-montre-des-produits-interdits-par-israël/1222796