Gaza: povertà e disoccupazione al 75%

Gaza-MEMO. Il ministero dello sviluppo sociale nella Striscia di Gaza ha dichiarato giovedì che i tassi di povertà e disoccupazione a Gaza hanno raggiunto quasi il 75% nel 2019.

In un comunicato stampa ha aggiunto che il 70% della popolazione della Striscia di Gaza soffre di insicurezza alimentare. Ciò, ha continuato, è il risultato delle “pratiche israeliane aggressive che sono aumentate dopo la Seconda Intifada, scoppiata nel 2000 e che ha privato migliaia di palestinesi del loro lavoro”.

Di conseguenza, l’economia palestinese non ha potuto “creare nuovi posti di lavoro per accogliere i lavoratori non qualificati”.

“L’embargo israeliano imposto da Israele sulla Striscia di Gaza dal 2006, limitando il movimento di cittadini e merci, oltre alle tre guerre nel 2008, 2012 e 2014, e la divisione delle forze palestinesi, [tutto ciò] ha creato una realtà sociale, politica ed economica difficile e complessa”.

Ha affermato che gli indicatori di povertà a Gaza “sono tra i più alti al mondo e che gli sforzi delle istituzioni governative, internazionali e locali sono prevalentemente classificati come attività di soccorso, che soddisfano solo il 50% circa dei bisogni di base delle famiglie povere”.

Il ministero ha chiesto di “garantire l’indipendenza del lavoro umanitario lontano dalle tensioni politiche e di migliorare il tenore di vita della popolazione della Striscia di Gaza, aprendo i valichi di frontiera e consentendo il libero movimento di cittadini e beni”.

Ha anche richiesto “un rafforzamento del coordinamento tra le istituzioni sociali che lavorano nella Striscia di Gaza […] al fine di garantire condizioni di vita dignitose ai poveri; oltre ad aumentare l’assistenza umanitaria e di soccorso al popolo palestinese, attraverso le istituzioni internazionali e regionali”.

Da 13 anni, Israele impone un embargo su Gaza, che ha provocato un drammatico aumento della povertà e dei tassi di disoccupazione.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.